Nonostante il prezzo e l’andamento degli ETF potrebbero far sembrare il contrario, in realtà Ethereum si trova in un invidiabile stato di salute, almeno a guardare i dati che arrivano dall’utilizzo del network. Dati che hanno battuto un record locale la scorsa domenica, giorno della settimana in genere caratterizzato da bassi livelli di attività.
A condividere un grafico che farà pensare molti dei nostri lettori – e anche diversi degli investitori professionali nel mondo crypto – è Santiment. E per quanto sia un grafico estremamente chiaro, meriterà senza dubbio alcuno un ulteriore approfondimento.
Da un lato per capire di che tipo di record è e come dovrebbe impattare sul prezzo, anche di medio e lungo periodo. Dall’altro per cercare di capire cosa sta succedendo al mercato e perché certi ottimi segnali non riescono a riflettersi, per ora, sul prezzo.
Santiment, uno dei centri di ricerca onchain più importanti al mondo, ha pubblicato sul suo account X un interessante grafico, che riporta il numero di nuovi wallet creati nel corso degli ultimi. Siamo ai livelli più alti da 4 mesi, e dunque da subito dopo l’importante corsa per tutto il comparto che ha fatto toccare a Bitcoin nuovi massimi.
Che tipo di dato è? Per quanto tutti sono più che liberi di creare anche 1.000 wallet e di controllarli per conto proprio, si tratta di una questione che vale anche per gli altri giorni per i quali è stato raccolto il dato. E quindi può essere corretto fare l’equivalenza tra nuovi wallet e livello di interesse e attività sul network.
Non manca dunque interesse per l’utilizzo effettivo di Ethereum – e non manca interesse per il network in quanto tale, nonostante l’andamento del prezzo sembrerebbe raccontare qualcosa di diverso.
ethereum
I dati si riferiscono al passato e non sono indicatori di risultati futuri.
Un andamento di prezzo che, come proviamo a raccontare ormai da qualche giorno, dipende più dalle condizioni generali dei mercati (anche non crypto) che dall’utilizzo delle blockchain più rilevanti. E che dipende in larga parte da preoccupazioni che si sono affacciate in agosto e che non sempre sembrerebbero avere più di un ruolo di spauracchio, con i fondamentali invero assai campati per aria.
Sofferenza per il prezzo che dunque dipende poco dai fondamentali dei network. Anche Bitcoin sta mostrando un livello di attività certamente non da bear market, così come stanno facendo tanti altri network.
Su una delle preoccupazioni più importanti dei mercati abbiamo preparato un video, per spiegarti cosa c’è di concreto e cosa in realtà appartiene più alle fisime di un mercato nervoso per il possibile arrivo di una recessione.
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