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Bhutan: 780 milioni di dollari in Bitcoin per il micro-stato. E non sono stati sequestrati!

Il Bhutan, micro-stato asiatico, ha fatto mining per quasi 1 miliardo di dollari in Bitcoin.
2 mesi fa
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La notizia è ovunque: il Bhutan, piccolissimo stato asiatico, ha accumulato oltre 780 milioni di dollari in Bitcoin. È una non-notizia – nella misura in cui sapevamo già delle operazioni di mining nel paese. Sapevano dell’impegno di Bitdeer e sapevamo anche dei 500 milioni di dollari che erano stati raccolti per avviare le operazioni.

C’è però tanto di interessante che riguarda sia le operazioni, sia l’impatto che potrebbero avere sulle finanze del piccolo stato, che conta meno di 1 milione di abitanti, e che non è la prima volta che si guadagna le prime pagine dei giornali per operazioni (o misurazioni) economiche un tantino bizzarre.

È un buon segnale per Bitcoin? Dipende dai punti di vista. Quel che è certo è che il mining è ora – per quanto in piccolo – una questione che riguarda anche gli stati. E chissà se il Bhutan riuscirà a tracciare un percorso che poi seguiranno anche gli altri stati.

Cosa sta succedendo in Bhutan?

Siamo stati smentiti: avevamo il dubbio che si trattasse di un’operazione pubblicitaria, ma in realtà a quanto pare sarebbe stato fatto già molto. Arkham ha individuato i wallet che fanno capo al Bhutan o più in generale all’intera operazione.

E all’interno ci sarebbero circa 780 milioni di dollari in Bitcoin. Bitcoin che sono stati talvolta spostati (per piccolissime somme) e che per ora sembrerebbero essere ben saldi nella tesoreria.

  • Un quarto del PIL?

È l’equazione che hanno fatto un po’ tutti: il Bhutan ha un Prodotto interno lordo che supera di poco i 2,5 miliardi di dollari. E quanto raccolto dunque nel giro di poco più di un anno dalle operazioni di mining su Bitcoin sarebbe il 25% del PIL del paese. Cosa matematicamente vera, ma che non tiene conto sia del debito che è stato accumulato per l’acquisto delle macchine, né i suoi interessi, né tanto meno il costo eventuale di elettricità e maestranze.

Il risultato è comunque importante, economicamente parlando, ed è doppiamente interessante perché abbiamo il quarto stato per detenzioni di Bitcoin, che però li ha ottenuti tramite mining e non tramite sequestri o tramite acquisto diretto come nel caso di El Salvador.

Aumenti di produzione

Per il futuro, secondo un annuncio che è stato diffuso dalla stessa Bitdeer, ci sarebbe in programma di andare ad aumentare la capacità di mining del Bhutan.

E questo arriva in un momento durante il quale il mining non è granché redditizio, come dimostra il grafico che alleghiamo. Chissà cosa potrebbe accadere nel caso in cui si dovesse tornare a livelli di redditività pre-halving.

Gianluca Grossi

Caporedattore ed analista economico. È divulgatore per blockchain, Bitcoin e criptovalute in generale. Solida formazione tecnica, si occupa del comparto dal 2015. Detenzioni: Bitcoin, Ethereum.

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