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Commerzbank custode Bitcoin e crypto: accordo con borsa tedesca

Commerzbank sarà custode per il trading crypto della borsa tedesca

Anche Commerzbank, uno degli istituti bancari più importanti d’Europa, entra nel mondo crypto. Lo fa come custode qualificato, con un accordo con la borsa tedesca, che tramite una sua controllata offre già da tempo servizi di scambio, principalmente destinati agli investitori di livello professionale.

L’accordo permetterà a Commerzbank di essere custode di clienti di livello istituzionale e corporate, occupandosi così dell’intera questione che riguarda la custodia di certi investimenti.

Dall’altro lato Crypto Finance, che è la controllata di Deutsche Börse, garantirà il trading sicuro per i soggetti che saranno interessati. L’ingresso di Commerzbank segnala i grandi passi che si stanno facendo, principalmente in Germania, anche in Europa in termini di apertura al mercato crypto, in termini di investimento soprattutto per i soggetti di un certo spessore, ovvero gli istituzionali.

Cosa c’è nell’accordo?

Da un lato c’è una una delle banche più importanti del mondo, e comunque tra le primissime in Europa, dall’altro la borsa tedesca, che ormai da tempo offre servizi di trading sulle crypto. L’accordo renderà Commerzbank uno dei possibili custodi per gli asset che verranno scambiati, puntando sul know how che la banca ha nella custodia titoli, per quanto di genere diverso rispetto a quello richiesto per le criptovalute.

La partnership con Commerzbank è un importante traguardo per Crypto Finance, dato che ci permette di offrire a più società e investitori istituzionali accesso a servizi crypto che sono stati regolamentati. Con una soluzione ritagliata intorno a Commerzbank, stiamo rinforzando il nostro impegno nell’offrire soluzioni sicure per i digital asset in tutta Europa.

Stijn Vander Straeten, CEO di Crypto Finance

Vedremo se si aggiungeranno a breve anche altri istituti bancari di questa caratura, con un’Europa che rimane a trazione principalmente tedesca almeno nel mondo crypto.

In Italia, forse è triste ricordarlo, si rimane invece ancora molto indietro. E di possibilità all’orizzonte per questo tipo di operazioni se ne vedono sempre meno.

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