Mentre tutti guardano al dito, è chiaro che la luna sia in realtà un’altra. Mentre da un lato si brinda ai tagli e dall’altro si chiama la recessione, la verità è che c’è altro di cui discutere e di cui tenere conto per un’analisi di medio e lungo periodo.
L’antefatto è sempre lo stesso: Federal Reserve ha tagliato di 50 punti base, una mossa per molti (e anche da noi) ritenuta emergenziale e che quindi segnalerebbe la recessione. Nel frattempo però i mercati, come la leggenda del calabrone che vola non sapendo di violare le leggi della fisica (non è così, ma così si dice, abbiate pazienza), brindano.
Cosa c’è da sapere davvero per i prossimi appuntamenti e per avere un quadro più preciso di cosa c’è davvero in ballo, anche per Bitcoin e crypto?
Sappiamo che sono in pochi a credere a questa massima, ma nel mondo dei tagli ai tassi di interesse è storicamente vera. Si dovrebbe infatti ridimensionare l’importanza del primo taglio, per quanto certamente possa far pensare ad una Federal Reserve che è in ritardo rispetto al ciclo.
A contare – e lo mettiamo nero su bianco – sarà il ritmo al quale procederanno con i prossimi tagli. I prossimi, non soltanto il prossimo.
Il ritmo è decisamente più importante. Le decisioni di Federal Reserve rimarranno, come si dice in gergo, data driven, ovvero Fed aspetterà i dati sull’inflazione, sul livello di attività economica e dal mercato del lavoro e prenderà volta per volta una decisione.
Questo perché non è chiaro se la recessione arriverà davvero e perché non è chiaro neanche di quanto si debba tagliare per avvicinarsi alla neutralità. Non lo diciamo noi per scetticismo dell’onniscienza di Fed, lo dicono gli stessi membri di Fed, come Raphael Bostic che ha parlato adesso.
Stiamo sviscerando il tema pian piano, con video e approfondimenti – anche sul nostro Canale Telegram Premium nei prossimi giorni (canale con 20x segnali al mese e approfondimenti macro UNICI) – e pur avendolo analizzato, per ora non abbiamo una risposta definitiva.
Questo perché il caso Bitcoin dipenderà anche da quanta fiducia si perderà nel sistema nel caso di spirale rialzista del debito USA.
Sul tema si è espressa anche BlackRock, che certamente dovrà trovare narrative per vendere il suo ETF, ma che comunque raramente le spara per il gusto di spararle.
Fare previsioni costa poco – se non quel pizzico di credibilità che si potrebbe perdere. Chi opera però sui mercati mette sul tavolo delle sue opinioni anche denaro, che finirebbe per perdere nel caso di errore.
Fed Watchtool rimane uno strumento molto potente per valutare cosa ne pensano i mercati dei prossimi tagli. Siamo quasi in parità, come dimostra il grafico, segno che di difficoltà ce ne sono diverse nel capire come ci si potrebbe muovere, almeno in assenza di nuovi dati.
Chi dice il contrario, chi tira Jerome Powell per la giacca, chi dice che farebbe così o cosà, sta navigando a vista nella speranza di beccarci, così da potersi dichiarare gran fenomeno.
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