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Bitcoin: la vera SVOLTA non dipende da RECESSIONE. Ecco cosa succederà!

Non ne parliamo solo noi, ma anche BlackRock. La vera svolta per Bitcoin potrebbe arrivare da...
5 mesi fa
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Tutti o quasi si stanno concentrando sulla recessione – in arrivo o meno negli Stati Uniti – per anticipare i prossimi movimenti di Bitcoin. Ma è davvero così importante? In questa analisi cercheremo di guardare le cose da un altro angolo, che tiene conto di altri fondamentali e che per quanto minoritario, è forse uno scenario da tenere in considerazione.

I Bitcoiner di vecchio corso ricordano – non senza avere una parte di ragione – che Bitcoin è lo scudo ultimo contro la svalutazione monetaria e contro la spesa pubblica fuori controllo. Il tema è stato recentemente ripreso anche da BlackRock in un suo report ed ha dunque assunto la dignità di idea che si può discutere anche ai piani alti e non solo tra gli appassionati.

E se fosse questo – e non la recessione – il grande tema del prossimo ciclo economico? E se Bitcoin fosse una delle possibili risposte a tutela del proprio patrimonio? Guardiamo ai grafici e alle considerazioni fatte anche da chi ha più prestigio della testata che state leggendo.

Crescita del debito fuori controllo: gli USA nel mirino

Se ne parla da tempo, almeno tra gli specialisti. La cosa però non ha trovato alcun tipo di spazio nel dibattito elettorale negli USA, segno che nessuno dei due candidati avrebbe alcuna intenzione di mettere mano alla cosa. Trump ne ha parlato collateralmente, ma i piani economici rivelati fino ad ora non hanno convinto granché gli analisti.

L’andamento del debito pubblico USA

Quello che possiamo portare a casa da questa situazione è che ci si aspetta che la spirale del debito USA continui a svilupparsi. Il grafico di qui sotto offre una rappresentazione plastica di quello che sta accadendo.

Per chi vuole essere possibilista, c’è un altro grafico, che è quello del Debito sul Pil, che invece è sceso sotto il picco raggiunto dopo il COVID, complice anche un buon ritmo per il PIL USA. Ad ogni modo, sembrerebbe essere chiaro che ci siano dei problemi a controllare il debito pubblico, complici anche pagamenti sul debito stesso che si sono fatti sostanziosi.

L’andamento del debito sul PIL

E qui entra in gioco Bitcoin, e entra in gioco senza neanche prendere in considerazione le teorie degli appassionati. A ritenerlo un asset che può essere utilizzato da scudo contro questa situazione è BlackRock stessa, in un suo recente report. BlackRock infatti scrive:

Bitcoin, come prima alternativa monetaria decentralizzata e non sovrana ad avere adozione globale, non ha rischio di controparte tradizionale, non dipende da sistemi centralizzati e non è guidato dalle fortune di un singolo paese. Queste proprietà lo rendono un asset che è in larga parte disconnesso (a livello fondamentale) da certi rischi macro che son ocrtiici, come le crisi dei debiti sovrani, la svalutazione della moneta, i problemi geopolitici e altri problemi specifici per certi paesi, compresi quelli economici.

Dal report di BlackRock

E BlackRock poi aggiunge:

Sul lungo periodo, la traiettoria di adozione di Bitcoin sarà guidata dal livello di preoccupazione per i fattori di cui sopra: instabilità monetaria, mancanza di armonia geopolitica, sostenibilità fiscale degli USA e stabilità politica degli USA.

Dal report di BlackRock

Perché allora Bitcoin reagisce come le azioni sul breve periodo?

Tutta la teoria di cui sopra è facilmente invalidabile: Bitcoin è altamente correlato ai principali indici delle borse USA, anche sui 30 giorni, come mostrato dal grafico che viene offerto da The Block.

La correlazione tra oro, nasdaq e SPX500 con Bitcoin

La correlazione è storicamente elevata, lo è stata per tutto lo scorso anno, ma da luglio a questa parte c’è stata una sorta di allineamento tra due categorie di asset in genere inversamente correlati. Ovvero l’oro ha preso a comportarsi come le azioni, o viceversa che dir si voglia.

La questione è da analizzare certamente con maggiore profondità e basandosi su più dati, cosa che faremo senza dubbio nei prossimi giorni. Ma è una correlazione che potrebbe essere spiegata benissimo dall’analisi di BlackRock di cui sopra. Le azioni corrono perché i tagli piacciono, gli hard asset come oro e Bitcoin scontano in positivo una situazione futura per il debito USA (e più in generale per la spesa pubblica) che desta preoccupazione.

Il ruolo dell’inflazione

C’è altro di interessante. L’opinione comune che arriva da diversi dei membri di Fed/FOMC è che l’inflazione debba essere intorno al 2% sul “lungo periodo”. Si tratta di una formula alla quale pochi avranno prestato attenzione, ma che cambia molto riguardo il target del 2%. Perché significherebbe che non è sempre necessario cercare di tornare sotto il 2%, ma che è importante esserlo in media su un arco temporale sufficientemente lungo.

Il che vorrebbe dire meno convinzione nell’implementare politiche monetarie restrittive e più in generale un’inflazione più alta sul medio e lungo periodo. Il che vuol dire anche svalutazione del dollaro. E dunque una maggiore appetibilità di Bitcoin. Il grafico di cui sopra, che è stato pubblicato da Peter Boockvar, confronta la crescita dell’inflazione se tenuta ad un 2% fisso e invece l’inflazione, sopra, che ci siamo sorbiti. Che sia questo un altro dei casi per Bitcoin e oro?

Gianluca Grossi

Caporedattore ed analista economico. È divulgatore per blockchain, Bitcoin e criptovalute in generale. Solida formazione tecnica, si occupa del comparto dal 2015. Detenzioni: Bitcoin, Ethereum.

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