Arriva una notizia shock dalla Cina che potrebbe avere un impatto sul mercato crypto e Bitcoin, almeno secondo una parte degli analisti. La Cina starebbe infatti valutando un massiccio piano di iniezione di liquidità direttamente nel sistema bancario. Sarebbe il primo intervento dalla crisi dei mutui subprime e dunque da almeno 15 anni.
Interessanti anche le cifre di cui si parla: 142 miliardi di dollari di liquidità diretta, che per il momento sarebbero al vaglio delle autorità di Pechino. Obiettivo – che direttamente non interessa il mercato crypto e BTC – quello di sostenere l’andamento di un’economia in evidente sofferenza.
Ma perché dovremmo analizzare la questione anche da una prospettiva crypto? Semplice: perché si tratterà nel caso di un intervento massiccio che potrebbe aumentare l’appetito dei mercati per gli asset più rischiosi. Categoria di asset nei quale rientra a pieno titolo anche il mondo crypto.
Dipende dai punti di vista. C’è chi dice che la questione preponderante sarà comunque quella che arriverà dagli Stati Uniti, ovvero dalle decisioni di politica monetaria di Jerome Powell e di Federal Reserve. Situazione che abbiamo recentemente analizzato in un nostro video su YouTube che alleghiamo qui.
C’è poi chi dice, forse non senza un pizzico di ragione, che l’iniezione di liquidità in Cina, se dovesse essere approvata, avrà comunque un effetto dirompente anche su Bitcoin e crypto – per un duplice ordine di motivi.
Il primo è che l’economia cinese, che appare a molti come il grande malato dei mercati di oggi, ne uscirà rinforzata. Il secondo è che si tratta di liquidità che almeno in parte finirà in borsa e che dunque alimenterà un circolo virtuoso che finirà per essere benefico anche per il mondo crypto e Bitcoin.
Sono anni che la Cina non interviene direttamente iniettando liquidità nel sistema bancario. E l’intervento arriverebbe dopo importanti tagli ai tassi e alle riserve obbligatorie approvati lunedì.
Un buon segnale arriva anche dagli ETF, come ha dimostrato Ki Young Ju in un recente grafico condiviso su X.
La domanda per gli ETF, che era stata fiacca durante l’ultima parte di agosto e la prima parte di settembre, è tornata in positivo. Questo chiaramente non dipende soltanto dalla Cina, ma anche dai tagli arrivati in settimana da Federal Reserve, tagli che segnalano la volontà da parte delle massime autorità di politica monetaria degli USA di aprire ad un percorso di riduzione dei tassi più ampio.
Sono questioni complesse e il cui impatto di medio periodo andrà comunque valutato in senso più ampio. Per ora però – e questo potrebbe avere effetti già sulla seduta attuale di scambi – e poi durante quella USA – i presupposti per godersi un buon momento del mercato crypto sembrerebbero essere pronti a maturare.
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La Cina attualmente è molto preoccupata per la grande caduta dei consumi interni e non vuole perdere il primato di più grande mercato del mondo ma ultimamente ha fatto molti errori anche e soprattutto verso le aziende stesse cinesi, vedi come è stata trattato per esempio BABA e il suo braccio finanziario. Se vuole ripartire, secondo me, dovrebbe dare la possibilità al popolo di consumare pagando con diverse valute e non solo lo Yuan digitale ma per esempio con carte prepagate in Bitcoin e questo potrebbe essere un inizio per aprire anche alle cripto ma non mi fiderei ancora della Cina almeno nel breve. Staremo a vedere come si evolverà la situazione intanto il mio investimento che ho fatto sulla Cina anni fa è crollato e ora mi ritrovo al punto di partenza con lo stesso capitale, in pratica non ho guadagnato nulla ma prima o poi dovrà ripartire, forse quando migliorerà la situazione geopolitica.