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SEC: entro il 7 ottobre appello contro Ripple? I motivi del sì e del no

Il tema caldo su Ripple è la possibilità di appello da parte di SEC. Ecco cosa sappiamo.

Il caso tra SEC e Ripple non è ancora tecnicamente chiuso. L’agenzia guidata da Gary Gensler ha infatti ancora tempo per inviare un appello alle corti sulla decisione che ha dato ragione (sui punti più importanti) a Ripple Labs. Negli ultimi giorni sono arrivate importanti testimonianze a favore dell’appello, a partire da quella di Eleanor Terrett, giornalista di Fox Business che si occupa spesso di criptovalute e che ha una buona affidabilità.

Secondo quanto è stato riportato dalla giornalista, all’interno di SEC l’opinione prevalente sarebbe quella del all’appello, in quanto si riterrebbe fondamentalmente sbagliata la decisione del giudice Torres.

Una decisione che in realtà, come vedremo, non ha lasciato soltanto SEC esterrefatta: al centro dell’intera vicenda c’è infatti il funzionamento dei mercati USA e la possibilità di SEC di intervenire su pratiche di raccolta capitale un tempo molto comuni nel mondo crypto e che però oggi tutti cercano di evitare.

I motivi del sì all’appello

Sul tema appello contro Ripple, o meglio contro la decisione del giudice Analisa Torres è intervenuta recentemente Eleanor Terrett, che ha scritto su X:

Un ex avvocato di SEC che ha recentemente lasciato l’agenzia mi ha detto che SEC “probabilmente” farà appello contro la decisione del giudice Torres di luglio 2023 che riguarda le vendite di Ripple XRP perché “tutti qui da SEC credono seriamente che la decisione sia sbagliata, che non sia ok e che meriterebbe di essere appellata”.

Eleanor Terrett, Fox News

Il tema rimarrà caldo fino al 7 ottobre, che sarà l’ultimo giorno a disposizione di SEC per inviare una richiesta di appello, almeno secondo quanto riporta la giornalista.

Sul tema c’è poi un’altra opinione molto interessante. È quella di Marc Fagel, un tempo avvocato proprio nel campo delle security.

È certamente sbagliata, ma c’è incertezza sulla convenienza dell’appello.

Marc Fagel

Il punto di Marc Fagel è piuttosto semplice: se le vendite “secondarie” di un asset non possono costituire vendita di security, allora tutto ciò che serve ad un’azienda per vendere security e mettersi al riparo da eventuali attacchi di SEC. Punto che superficialmente ha certamente senso (ovvero potrebbe avere del merito) e che potrebbe essere il punto sul quale si baserà un’eventuale appello da parte di SEC.

Un punto, quello della decisione di Torres, che sarebbe contro lo spirito delle leggi sulle security e che aprirebbe ad un loop potenzialmente pericoloso per i mercati USA.

Sarà un problema per Ripple?

Con ogni probabilità i mercati apprezzerebbero di più una SEC che decide di non intervenire e dunque di far passare quella che è stata la decisione del giudice Torres.

Nel caso di appello potremmo certamente vedere delle reazioni scomposte sul breve da parte del mercato, che però poi dovrebbe tornare a più miti consigli tenendo conto di un altro fatto: un appello vorrebbe dire altri anni di cause prima di arrivare ad una conclusione e vedrebbe senza dubbio alcuno questa volta il mondo crypto compattarsi in difesa di Ripple e del comparto.

Il tutto su un argomento, quello delle criptovalute, che è centrale anche per le elezioni negli Stati Uniti. Basterà comunque aspettare poco più di una settimana per conoscere la decisione di SEC.

Intanto Ripple arriva da una buona settimana, con parte del relativo entusiasmo che probabilmente dipende dal ritardo con il quale SEC si sta approcciando alla questione.

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