C’è un numero simbolico, ma non per questo meno importante, che arriva da BlackRock e che riguarda Ethereum. La scorsa settimana infatti è stato superata la quota 1 miliardo in controvalore Ethereum all’interno dell’ETF del primo gruppo mondiale di gestione di capitali. Un numero importante, che è arrivato in soli 2 mesi (tra le altre cose caratterizzati da movimenti di prezzo tutto fuorché attrattivi) e che rende come ricordato da Nate Geraci su X questo ETF uno della top 20% dei 3.700+ ETF quotati negli USA.
Per quanto i numeri – ma questo era scontato – sono inferiori al lancio dei medesimi prodotti su Bitcoin, siamo pur sempre davanti ad un enorme successo, che potrebbe tra le altre cose accelerare in presenza di due diversi fattori che saranno oggetto della nostra analisi.
Per chi predicava comunque il fallimento totale di questi prodotti, è già una prima sconfitta. Ad inizio 2025 saremo inoltre in grado di verificare se si riuscirà a raggiungere quella quota 25%–30% rispetto alla capitalizzazione di quelli su BTC.
Primo miliardo per gli ETF Ethereum di BlackRock
Alla chiusura di venerdì è diventato ufficiale. BlackRock ha raggiunto quota 1.000.000.000 di dollari in net asset per il fondo su Ethereum. Per la precisione, secondo quanto è riportato nel prospetto ufficiale, il fondo ha in cassa 386.601 $ETH, che al controvalore di venerdì segnano una cifra superiore a 1 miliardo di dollari.
Siamo piuttosto indietro rispetto a quanto è stato accumulato da quelli su Bitcoin dello stesso gruppo, che fanno registrare 24 miliardi circa, ma che sono arrivati sul mercato già a gennaio e dunque oltre 6 mesi in anticipo rispetto a quanto avvenuto invece per gli ETF su Ethereum. Saranno i prossimi mesi a rendere chiaro il rapporto tra i due prodotti.
Le rispettive capitalizzazioni di circa +1 a 4 e dunque per confermare lo stesso livello di attenzione anche da parte degli investitori tradizionali, servirà a Ethereum un buon recupero nel corso dei prossimi mesi. Recupero dal quale siamo per ora piuttosto lontani e che però dovrà essere valutato su un orizzonte temporale più ampio.
Si può parlare di successo o no?
Dipende dalle prospettive. È vero che quelli su Bitcoin, anche in rapporto, erano partiti con numeri assolutamente più importanti.
È anche vero, come ricorda Nate Geraci correttamente, siamo con questo ETF già nella top 20%. Niente male per un prodotto che è secondario tra quelli che sono già arrivati da una nuova asset class, almeno per gli investitori che sono abituati ad azioni, fondi e magari qualche contratto sulle materie prime.
Per il resto, per valutare la situazione di Ethereum sul breve, c’è l’analisi di Alex Lavarello sui dati onchain, che presenta non poche… novità interessanti per chi opera su questo mercato.