News

PayPal: prima transazione crypto con EY. E manda in pensione già le CBDC

PayPal inizia a fare sul serio con PYUSD: ecco la prima transazione business.
12 ore fa
Condividi

PayPal ha utilizzato per la prima volta PYUSD, il suo stablecoin con riserva legato al dollaro, per pagare una fattura a EY, importante società di consulenza. Il pagamento è stato effettuato per dimostrare le possibilità di utilizzo delle tecnologie di pagamento su blockchain anche in ambito business.

Il pagamento, secondo quanto è stato riportato da Paypal, è avvenuto lo scorso 23 settembre, tra le altre cose integrandolo nella piattaforma SAP SE, coinvolgendo così un altro nome noto del mondo business e corporate di prima fascia. Non è stato però rivelato l’ammontare che sarebbe stato pagato.

Ad essere più importante è lo sbarco di tali tecnologie nel patinato mondo delle società quotate, con PayPal che sta compiendo sforzi importanti proprio per spingere la sua soluzione per i pagamenti. Soluzione che gira su Ethereum e Solana e che lentamente sta guadagnando delle quote di mercato nel pur affollato mondo degli stablecoin ancorati al dollaro.

Pagamenti tokenizzati, ma dai privati

La questione assume anche una valenza politica, in quella che è l’era che vede il tentativo, in diverse parti del mondo, di lancio di versioni tokenizzate delle valute che siamo abituati ad utilizzare tutti i giorni e che sono emesse dalle banche centrali. Sì, da un lato abbiamo le CBDC e dall’altro invece soluzioni come quelle di PayPal, create e gestite da privati e che saranno comunque di rinforzo all’egemonia del dollaro sia sulle piazze finanziarie, sia su quelle più strettamente commerciali.

Tornando al pagamento: PayPal ha confermato di aver integrato PYUSD in SAP e di aver concluso con successo il primo esperimento, che ha incluso anche EY come ricevente del pagamento.

Tutto andato a buon fine (e ci mancherebbe altro, sono tecnologie già collaudate e utilizzate da milioni di persone), segno che forse per migliorare il sistema di pagamenti internazionali basterebbe soltanto un po’ di laisser faire, laisser passer, più che un intervento a gamba tesa delle autorità.

Sì ok, ma perché?

Perché per chi vuole dei pagamenti ancorati al valore del dollaro gli stablecoin sono superiori per qualunque tipo di caratteristica rilevante:

  • Tempistiche: i giorni necessari per ricevere pagamenti diventano minuti, se non secondi (come nel caso di PYUSD su Solana)
  • Costi: sono minimi e non sono proporzionali a quanto si invia
  • Sicurezza: le blockchain pubbliche utilizzate dagli stablecoin più popolari sono sicuri a sufficienza per dormire tra i proverbiali sette cuscini

Un buon esperimento, che speriamo servirà anche per impostare su canoni più intelligenti l’intera discussione – in Europa – sui pagamenti digitali e su quanto sia necessario cambiarli. E, cosa più importante, sul come cambiarli e per mezzo di chi.

Gianluca Grossi

Caporedattore ed analista economico. È divulgatore per blockchain, Bitcoin e criptovalute in generale. Solida formazione tecnica, si occupa del comparto dal 2015. Detenzioni: Bitcoin, Ethereum.

Lascia un commento

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi richiesti sono contrassegnati*

Articoli Recenti

Bitpanda bonus: come ricevere subito super bonus gratis di 50€ [guida]

La nostra guida completa per ottenere 50€ di bonus con l'exchange/broker Bitpanda: tutorial passo…

da

Coinbase: shock crypto stable. Da dicembre via Tether e i non registrati

Coinbase annuncia il delisting di tutti gli stablecoin non registrati in Europa dal prossimo…

da

Crypto: i 5 progetti DeFi da seguire in caso di Bull Market

Un'analisi su 5 progetti DEFI da seguire per la prossima bull run crypto.

da

Tron TRX: sfida il mercato ribassista | Prezzo in crescita ad Ottobre [ANALISI]

Tron si muove in controtendenza al mercato crypto con rialzo settimanale del 3,16%. Adesso…

da

È Len Sassaman l’inventore di Bitcoin? I mercati puntano sul nome del documentario

Partono le speculazioni dopo che HBO ha annunciato di aver scoperto l'identità di Satoshi…

da