Lo scontro tra SEC – la Security Exchange Commission degli USA – e Ripple continua a tenere banco tra gli investitori in criptovalute. Motivo del contendere, come è ormai noto, la qualificazione degli XRP di Ripple come equity da investimento e come titolo finanziario, cosa che avrebbe ripercussioni retroattive sulla ICO del gruppo.
Arrivano oggi, con una serie di Tweet, ulteriori chiarimenti da parte di Brad Garlinghouse, CEO di Ripple, che afferma di aver tentato la negoziazione, il saldo e lo stralcio con SEC, ben prima di arrivare alla causa che si sta ormai delineando all’orizzonte, chiarendo anche altre posizioni su una delle criptovalute più popolari di sempre, insieme a Bitcoin ed Ethereum.
Brad Garlinghouse ha risposto a 5 domande chiave, che aiutano a gettare un po’ di luce su una vicenda per il momento oscura, e che è costata nel complesso a Ripple oltre il 50% del valore di mercato dall’inizio della controversia. Riassumeremo per i nostri lettori le domande e le risposte che Garlinghouse ha affrontato su Twitter, che possono essere di aiuto a chi vuole decidere oggi se sia il caso o meno di continuare ad investire in Ripple.
Garlinghouse ha detto di non poter ancora rivelare dettagli, ma ha confermato di aver cercato un accordo con SEC prima che si arrivasse alla causa giudiziaria. Non è ancora chiaro il motivo per il quale non si è riusciti ad arrivare ad un accordo, ma quello che traspare da parte del management di Ripple è che SEC si sia tirata indietro.
Non si può ancora sapere. Ripple è una criptovaluta comunque decentralizzata, sopra la quale il gruppo non ha controllo. Garlinghouse non accusa però gli exchange che hanno momentaneamente delistato Ripple. Afferma che la legislazione USA è così’ confusa dal ritenere normale che qualcuno si tiri indietro fino a quando la situazione non sarà maggiormente chiara.
Il processo legale sarà molto lento e l’assenza di dichiarazioni ufficiali da parte di Ripple non dovrebbe destare preoccupazioni tra gli investitori. Molto si sta facendo dietro le quinte per tutelare il valore di XRP. Il team di legali che cura gli interessi di Ripple sta preparando inoltre memorie e analisi da consegnare ai giudici quando il processo sarà avviato.
Garlinghouse qui si riferisce agli azionisti del gruppo che controlla Ripple, che è cosa diversa da chi ha XRP in portafoglio a scopo di investimento. Il CEO di Ripple ha confermato che il fronte degli investitori è ancora compatto e che è pronto a dare battaglia allo scopo di tutelare gli interessi del gruppo e della relativa criptovaluta.
Garlinghouse ha confermato l’utilizzo di incentivi per far aumentare l’utilizzo di XRP da parte degli intermediari. Sottolineando però al tempo stesso che non ci sono assolutamente differenze in questo senso con PayPal, Mastercard e Visa.
Le dichiarazioni di Garlinghouse sono state salutate con una corsa agli acquisti, che ha fatto chiudere, per la giornata di ieri, Ripple a +10%, dopo aver toccato picchi di oltre il +30%. A bocce ferme, con la criptovaluta che è tornata su livelli di volatilità “normali“, è possibile fare qualche considerazione.
Maggiore di quello al quale è abituato chi solito investire in criptovalute. Investire oggi in Ripple è da considerarsi molto rischioso – il prezzo salirà e scenderà a ritmi rapidi diverse volte prima che la questione sarà risolta con SEC.
Anche se SEC dovesse imporre un ben alle negoziazioni di Ripple, ci sarebbe comunque la possibilità di continuare ad investire fuori dagli USA. Tutti i broker europei continuano a offrirla sui proprio scambi. eToro ne consente l’acquisto anche in modalità diretta, mentre i broker CFD puri continuano ad offrire contratti che ne replicano il prezzo. Per gli europei non dovrebbe cambiare niente.
Chi vuole investire in short selling, ovvero puntando al ribasso di Ripple, avrà davanti diverse finestre per farlo. Le notizie continueranno a susseguirsi a ritmi elevati prima di arrivare anche al primo incontro tra SEC e Ripple, che avverrà da remoto il 23 Febbraio prossimo. Nel frattempo si può fare trading allo scoperto, utilizzando uno qualunque dei broker CFD che consigliamo per investire in criptovalute. Capital.com offre anche una demo gratuita – con la quale potersi allenare prima di iniziare a investire con denaro reale.
Tra SEC e Ripple sarà dura battaglia, con il vantaggio per la prima di avere parere pressoché insindacabile, anche se saranno giudici terzi a decidere. Quanto avvenuto alle criptovalute emesse da Kik e Telegram dovrebbe fare scuola, così come dovrebbe fare scuola quanto avvenuto a Block.io, dietro la criptovaluta EOS, che alla fine ha spuntato una multa con accordo molto ridotta rispetto alle iniziali richieste di SEC.
Con gli elementi che si hanno oggi a disposizione rimane la soluzione maggiormente probabile, anche se Ripple giura di avere assi nella manica legali che verranno durante la controversia. Noi rimarremo alla finestra, continuando ad aggiornare le nostre previsioni su Ripple e offrendo delle analisi di indirizzo dell’investimento, utili sia per chi conosce già XRP, sia per chi vorrebbe sfruttare questa particolarissima situazione.
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