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Bitcoin e crypto contro AZIONI: perché MicroStrategy e Coinbase SPOPOLANO

Le due azioni crypto più importanti vanno in senso inverso, con Bitcoin nel mezzo. Proviamo a capire perché.
2 giorni fa
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Una delle discussioni più accese tra gli investitori riguarda il confronto tra azioni a tema crypto e andamento di Bitcoin e più in generale dell’intero comparto. Le azioni più rilevanti sono due e sono quelle che andremo ad analizzare all’interno di questo approfondimento.

Da un lato gli investitori si chiedono se sia più conveniente rimanere saldi su $BTC e possibilmente su un paniere crypto e dall’altro se non si possa ottenere di più andando long su $COIN – Coinbase – o $MSTR ovvero MicroStrategy. E la discussione si è riaccesa ora che queste ultime stanno performando, da un po’, meglio di $BTC.

Anticipiamo che non si potrà avere un’opinione finale sulla questione, dato che siamo davanti ad un momento molto particolare di mercato. Tuttavia cercheremo di fare il punto della situazione, cercando di capire cosa sta succedendo presso l’unico exchange quotato e presso la società che ha accumulato più Bitcoin al mondo.

Lo strano caso delle azioni MicroStrategy

Il caso più strano rimane quello di MicroStrategy. Prendendo come riferimento il periodo che va dal 15 luglio ad oggi, possiamo vedere in grafico come in realtà MSTR – la società di Michael Saylor – sia salita molto più rapidamente di Bitcoin – e anzi lo abbia battuto su tutti i fronti.

MicroStrategy in Blu, contro Bitcoin in Rosa

Nell’arco temporale in questione MSTR ha portato a casa un più che solido +25%, mentre Bitcoin ha perso circa il 7%. Dato che la quasi totalità del patrimonio di MSTR è in Bitcoin e dato che i destini dell’azienda sono più legati all’andamento di $BTC che all’andamento delle proprie attività classiche, la situazione non può che essere considerata come assai particolare.

  • La tesi di LikeFolio

È una tesi che in realtà circola, anche se in forme diverse, da tempo. Ed è la seguente: MSTR è più allettante perché è in grado di esporsi a leva su BTC. Come? Semplice, con il meccanismo che vi abbiamo già indicato altrove, analizzando cosa stava facendo Michael Saylor, ovvero comprare Bitcoin, impegnarlo per ottenere altri prestiti, e con quei prestiti comprare altri $BTC.

I mercati stanno probabilmente premiando due fattori: il primo è che in caso di bull run di Bitcoin, la crescita del patrimonio di MSTR sarebbe più rapida di quella della capitalizzazione stessa di BTC.

La seconda è che la strategia apparirebbe come solida a tanti finanziatori, che continuano a offrire dei prestiti a tassi piuttosto bassi. Segno di solidità dell’azienda e della fiducia che riesce a raccogliere.

  • Le opzioni

Le opzioni su $MSTR sono il titolo di cui tutti parlano a Wall Street, almeno nei circoli dove si cercano rendimenti molto elevati. Di questo però avremo modo di parlare più avanti, in parallelo con quando saranno finalmente disponibili anche le opzioni sugli ETF Bitcoin.

Il caso meno strano: Coinbase

Il grafico delle azioni Coinbase è invece contrario. Nonostante le fortune dell’exchange dipendano in larga parte dall’andamento del mercato, ci sono altri fattori che ne hanno spinto probabilmente il valore sotto la media ottenuta da Bitcoin nello stesso arco di tempo, come dimostra il grafico che alleghiamo.

Coinbase in Blu, contro Bitcoin in Rosa

COME SONO COMPOSTI I RICAVI DI COINBASE: Coinbase è oggi una società multiforme che non ha soltanto posizioni su Bitcoin e crypto in via diretta. Guadagna dai volumi – che sono stati comunque bassi durante l’estate, guadagna dagli interessi su USDC (che sono una parte rilevante dei suoi introiti) e guadagna anche dalla custodia degli ETF.

MERCATO CHE CAMBIA: gli ETF potrebbero mangiare e probabilmente hanno già mangiato una fetta della torta degli exchange, in particolare di quelli che sono più “istituzionali” come Coinbase. C’è il ragionevole sospetto che sia lì che andranno a cannibalizzare. E il fatto di offrire custodia non compensa per gli introiti persi.

VOLUMI: i volumi, che non sono esattamente al top, hanno contribuito ad un outlook forse più negativo per Coinbase, che comunque guadagna di più quando il livello di scambi è più elevato.

USDC: nonostante si sia registrato in Europa, rimane piuttosto flat in termini di capitalizzazione. E questo ha contribuito forse a far mollare le redini a qualche investitore di lungo periodo. Nella giornata di ieri ARK ha comunicato un importante acquisto di azioni $COIN, ma deve essere comunque valutato all’interno di un contesto dove va riequilibrato il portafoglio dei suoi fondi, puntando proprio su chi ha perso di più.

Gianluca Grossi

Caporedattore ed analista economico. È divulgatore per blockchain, Bitcoin e criptovalute in generale. Solida formazione tecnica, si occupa del comparto dal 2015. Detenzioni: Bitcoin, Ethereum.

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