Dai verbali del FOMC non emergono sorprese significative, ma Bitcoin e crypto reagiscono negativamente all’interno di una giornata arida di soddisfazioni, ma comunque non lontana dai livelli ai quali si era chiuso ieri.
L’appuntamento che finirà per condizionare di più i mercati sarà probabilmente quello di giovedì, alle 14:30, quando avremo i dati sull’inflazione USA. Attese che vedremo nel corso dell’approfondimento, cercando di capire anche che tipo di reazione potrebbero avere i mercati.
Continua una sorta di stasi del mondo crypto, che sul settimanale – con rare eccezioni – è in positivo, ma comunque molto vicino allo zero. Un movimento laterale esasperante per molti, ma che per le premesse che si stavano creando dovrebbe essere accolto invece con estremo calore.
La discordia all’interno del FOMC, con una solida minoranza che era contraria ai tagli da 50 punti base, ha finito per impattare su Bitcoin e crypto, con un calo di quasi un punto percentuale per BTC e ETH successivamente alla diffusione della notizia. Qualcosa che si aspettavano in pochi e che la dice lunga sulla noia che sta governando il mercato, in attesa anche di non notizie per tentare una sortita al rialzo o al ribasso.
Una situazione che si farà però più interessante domani – giovedì 10 ottobre – quando alle 14:30 avremo i dati sull’inflazione USA. Dati che presentano le seguenti previsioni:
Come vanno letti questi dati? Dati in linea finirebbero per confermare i 25 punti base di tagli per novembre, se non per rinsaldare una posizione che si sta facendo strada nei mercati, che è quella di no tagli a novembre.
Per chi sarà con posizioni aperte, è consigliata comunque la massima attenzione, dato che in avvicinamento al dato potrebbe esserci una volatilità esasperata. Volatilità che potrebbe inoltre causare spostamenti ancora più importanti, dati i bassi volumi che si sono fatti registrare nel corso degli ultimi giorni.
Il discorso di medio periodo rimane almeno ad avviso di chi vi scrive molto diverso. D’accordo sul fatto che tagli uguale liquidità uguale Bitcoin sugli scudi, ma un percorso più accelerato in termini di ritorno su livelli più bassi per i tassi vorrebbe dire qualche grosso guaio per l’economia.
Con ogni probabilità ciò per cui si dovrebbe tifare è un ritorno alla normalità, verso i tassi neutri, che sia lento e ragionato. Senza che siano i dati macro a tirare per la giacca Federal Reserve.
Inoltre ricordiamo che i dot plot che parlano di altri 2 tagli da qui a fine anno – 50 punti base in tutto – sono emersi proprio dalla riunione della quale si sono letti i verbali oggi. Di motivi per questi movimenti ce ne sono dunque pochi. E guai a parlare di crollo, almeno per ora.
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