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SEC: questa volta è SERIA. Attacco al market maker crypto Cumberland

Ancora SEC, che sta intensificando il livello dello scontro con il mondo crypto, attaccando Cumberland.
14 ore fa
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No, Gary Gensler non ha alcuna intenzione di fermarsi. E l’ultima citazione in giudizio ha il sapore della granata lanciata per fare più danni possibili. A finire questa volta in tribunale sarà Cumberland – market maker di enorme rilevanza all’interno del mercato crypto. L’accusa è sempre la stessa: aver trattato security senza licenza come broker di security. Niente di nuovo, anche e la notizia almeno dietro le quinte non è passata certamente inosservata.

Cumberland opera ininterrottamente dal 2018 ed è a distanza di più di 6 anni, vissuti tra le altre cose da protagonista, che viene citata in giudizio da una SEC che continua ad alzare il livello dello scontro con il mercato crypto, cercando di colpire non solo gli exchange, ma anche chi rende possibile il funzionamento ordinato dei mercati.

Cumberland ha già pubblicato un comunicato durissimo – che parla di una SEC che continua a operare aggredendo in tribunale gli operatori di mercato crypto – nonosatante abbia già incassato le proteste da parte delle rilevanti commissioni del Congresso.

Attacco finale di Gensler al settore?

Non è la stessa storia di ieri. Quando SEC partecipa a indagini che impediscono a delinquenti veri di operare, di alterare i mercato e di truffare, è chiaramente più che benvenuta. Difficile però ritenere appartenente a questa schiera Cumberland, rispettata società che offre servizi da market maker centrali per il funzionamento di diversi cambi. E della quale nessuno sembrerebbe essersi mai lamentato fino ad oggi.

A parte SEC, che ha citato in giudizio la società, per aver comprato e venduto crypto che in realtà secondo SEC sarebbero security. E per averlo fatto senza aver ottenuto licenza da broker di security. Una licenza che già tanti exchange hanno ritenuto impossibile da ottenere quando si parla di crypto.

Cumberland ha pubblicato un lungo comunicato, dove attacca SEC, attacca Gary Gensler e arriva a definire, riprendendo in realtà una citazione che arriva dalla Commissione del Congresso sui Servizi Finanziari, SEC un’agenzia canaglia.

La cosa ovviamente non finirà qui: Cumberland accusa infatti SEC di qualcosa di molto preciso.

SEC ritiene che queste transazioni ci obblighino a registrarci come broker. Nonostante non siamo d’accordo con questo, abbiamo fatto quel passo e abbiamo acquisito un broker registrato nel 2019. E poi – durante il “venite e registratevi” di Gary Gensler – ci è stato detto che lo avremmo potuto utilizzare solo per BTC o Ethereum (che sono commodity e non sono sotto la giurisdizione di SEC). Questo ovviamente pone dei dubbi sulla buona fede della politica “venite e registratevi”

È una questione che è stata sollevata con toni simili già da Coinbase e da altre società citate in giudizio.

La causa ha del merito?

La questione rimane sempre la stessa: se i token citati da SEC sono security, la questione potrebbe avere del merito. I token citati all’interno della citazione in giudizio sono ancora una volta MATIC, SOL, ATOM, ALGO e FIL, che sono stati già citati all’interno delle altre cause.

Niente di nuovo dunque: SEC batte su ciò che ritiene sicuro. A preoccupare sono però gli attacchi ormai partiti anche verso i “centri nevralgici del mercato”.

Gianluca Grossi

Caporedattore ed analista economico. È divulgatore per blockchain, Bitcoin e criptovalute in generale. Solida formazione tecnica, si occupa del comparto dal 2015. Detenzioni: Bitcoin, Ethereum.

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