È stata una settimana certamente non per i deboli di cuore. Bitcoin ha sofferto in parte i numeri (non positivi) dell’inflazione negli USA – e qualche paura aggiuntiva che ha ricordato a tutti che questo mercato è ancora regno di grande volatilità e di cadute epiche e recuperi altrettanto epici.
Per i nuovi arrivati, un benvenuto in stile battesimo di fuoco – ce ne saranno sempre tanti, ancora a lungo, ed è bene iniziare a farci il callo. Per i vecchi arrivati – almeno tra quelli meno ansiosi – ordinaria amministrazione che però non si vedeva da tempo.
Bitcoin e crypto si sono mosse in modo più violento delle principali borse mondiali, ma questo non racconta tutta la storia della settimana che si sta concludendo. Una settimana che ci ricorda, ancora una volta, che i mercati possono cambiare opinione molto rapidamente. E che possono cambiarla di nuovo… altrettanto rapidamente.
Borse e Bitcoin allineati
La prima curiosità della settimana riguarda il percorso dei principali indici mondiali (abbiamo preso NASDAQ, SPX500, NIKKEI 225 e Hang Seng) con Bitcoin e crypto. Un allineamento praticamente perfetto, tranne per un caso.
Ci sono diverse considerazioni che si potrebbero fare sul tema, partendo dal fatto che abbiamo allineato i rendimenti settimanali normalizzandoli.
Il primo punto: la Cina ha un impatto praticamente zero sull’andamento di crypto e Bitcoin. A Hong Kong è stata una settimana di risk off, mentre Bitcoin e crypto (dopo lunghe piroette) hanno mantenuto il loro livello. Chi brinda per gli stimoli cinesi, avrebbe ragione di farlo se esposto alle azioni di quel mercato. Per crypto e BTC, la cosa sembra contare davvero poco. Sia in bene, come la scorsa settimana, sia in male, come quella che si conclude oggi.
Il secondo punto: Bitcoin sembrerebbe essere più sensibili alle aspettative sui tassi di interesse. La pancia ribassista poi ampiamente colmata nella giornata di ieri è stata in larga parte stimolata dalle aspettative dei mercati cresciute sull’opzione nessun taglio a settembre. O detta più in breve: ci sono reazioni più ampie quando si parla di tassi – dalle parti di Bitcoin e crypto – che sulle borse tradizionali. Probabilmente a questa reazione più importante sono corrisposte anche configurazioni tecniche specifiche.
L’altra questione degna di analisi
C’è un’altra questione: quella della dominance di Bitcoin. Il grafico che alleghiamo – e del quale a nostro avviso si è parlato troppo poco nel corso delle ultime ore, fotografa piuttosto precisamente quanto avvenuto giovedì sera (ora italiana). Ovvero quando Bitcoin ha corretto in modo importante rivisitando l’area di prezzo sotto i 59.000$. Il resto del settore, in termini di capitalizzazione, ha tenuto, o comunque ha tenuto più di $BTC.
Una questione sulla quale ammettiamo di non avere per ora risposta e che continueremo ad indagare nel corso delle prossime giornate. Anche qui però abbiamo avuto in larga parte un recupero dopo gli eventi di giovedì sera – che a questo punto – confrontando anche il tutto con i grafici di prezzo di $BTC contro i principali indici, sembrerebbe essere stata più un’anomalia tecnica che una questione fondamentale.
L’ultima anomalia – l’andamento degli ETF
Strano, se vogliamo, anche l’andamento degli ETF negli USA. Anche qui numeri che testimoniano come in realtà il calo di giovedì ampiamente coperto poi sia stata una questione più relativa a Bitcoin che al resto del settore.
ETF BTC | ETF ETH | |
---|---|---|
Lunedì 7 ottobre | +235 milioni | 0 |
Martedì 8 ottobre | -18,6 milioni | -8,1 milioni |
Mercoledì 9 ottobe | -40,6 milioni | 0 |
Giovedì 10 ottobre | -81,1 milioni | +10,1 milioni |
Venerdì 11 ottobre | +253 milioni | -0,1 milioni |
La particolarità è nell’andamento profondamente diverso dei due prodotti negli USA giovedì e venerdì. Anche qui, numeri che offrono più domande che risposte. E che confermano come venerdì sia stata in larga parte una giornata di ritorno alla normalità che si era persa in un giovedì che verrà ricordato come uno dei più strani di sempre.
Una possibile risposta è riportata dall’ultimo grafico che alleghiamo: giovedì è stata una giornata di grandi volumi su un prodotto di notevole impatto su certi mercati, ovvero i futures che scommettono sul futuro dei tassi. Cosa alla quale Bitcoin sembrerebbe essere molto più sensibile non solo dei mercati tradizionali, ma anche di quelli “interni” al mondo crypto. Sulla questione più tecnica è imperdibile lo speciale di Alex Lavarello che ci aiuterà a fare ulteriore chiarezza sul particolare momento del mondo che seguiamo su questo giornale tutti i giorni.
gli stimoli cinesi hanno come obiettivo la ripresa dei consumi interni infatti il China Consumer sta rialzando la testa ma anche per far resuscitare il sistema immobiliare. Dal 2019 infatti le banche cinesi hanno tagliato i prestiti immobiliari e il settore è crollato e ora stanno rivedendo questa scelta ma è anche vero che i soldi del sistema finanziario cinese sono stati indirizzati verso il settore industriale facendolo decollare. Come una mossa astuta di una partita a scacchi, basti guardare all’industria automobilistica cinese che sta decollando mentre quella occidentale sta andando in testacoda e poi chi ha deciso che si debba andare verso l’elettrico quando ci sono alternative come l’idrogeno o altro? Sempre le solite scelte sconsiderate di questa Europa da rifondare che pensa solo ai propri interessi. Chi acquista una macchina elettrica dovrebbe avere un incentivo ed essere premiato dato che non inquina (ripeto ci sono altre scelte ancora più green per non inquinare) e invece dato che non consuma più benzina e quindi non paga le accise viene ulteriormente tassato. Forse è proprio vero che si stava meglio quando si stava peggio. Spero che si esca da questa Europa fascista e piena di fascisti incompetenti.