Il presidente di Ripple Chris Larsen ha donato 1.754.815 XRP alla campagna elettorale di Kamala Harris, candidata democratica alla presidenza degli Stati Uniti. Non è un mistero lo schieramento netto da parte di Larsen sul fronte democratico della lotta politica degli Stati Uniti. Ad essere notevole però è la prima donazione autenticamente crypto a favore della candidata che viene ritenuta meno vicina a questo mondo.
Nel complesso Larsen ha già donato, tra crypto e denaro classico, quasi 2 milioni di dollari a sostegno della campagna elettorale di Kamala Harris. Il resto del mondo crypto ha effettuato invece donazioni in modo maggiore a favore di Donald Trump, il presidente che il 15 ottobre lancerà anche il suo token.
In avvicinamento alle elezioni probabilmente aumenteranno anche questo tipo donazioni e anche le dichiarazioni di principio da questo o quel rappresentante del mondo crypto e delle società più importanti del settore.
Già ad inizio settembre Larsen aveva firmato una lettera insieme ad altri 87 uomini d’affari statunitensi a sostegno della candidata democratica Kamala Harris.
Diverso però il discorso per Ripple – che invece anima un PAC (un comitato elettorale di raccolta fondi) più agnostico, ovvero che finanzia semplicemente quei candidati che si fanno promotori delle istanze crypto, senza guardare eccessivamente allo schieramento.
Se per Donald Trump è da tempo che arrivano donazioni in crypto, per Kamala Harris si tratta di una prima volta, soprattutto per quantità così sostanziose.
Chris Larsen ha donato 1.754.815 XRP – che ai prezzi attuali valgono circa 1 milione di dollari. Ci si aspetta che il comitato elettorale di Kamala Harris li converta prontamente in dollari. Si tratta comunque di una somma che non può in alcun modo avere un impatto sul mercato.
Nessun pro probabilmente. È una solida e lunga tradizione americana sostenere il candidato che si ritiene più conforme ai propri interessi e al proprio sentimento politico.
Si tratta inoltre di una donazione a livello personale, con Ripple che dovrebbe interessarsi in modo più bipartisan alla questione elettorale. Questione elettorale che comunque finirà per risolversi per forza di cose il prossimo 5 novembre, quando si voterà e avremo il prossimo presidente degli Stati Uniti. Chissà se in caso di vittoria di Harris questa donazione finirà per ammorbidire le posizioni democratiche sulle crypto.
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