L’apertura della giornata di scambi in Asia si è sviluppata secondo le premesse che erano già maturate nella tarda serata di ieri. Nikkei in positivo, Cina in negativo, per quella che è stata una seduta largamente ininfluente per Bitcoin e crypto, che hanno fatto registrare perdite vicine all’1% nel corso della sessione asiatica.
Cambia poco? Dipende dai punti di vista: in realtà ci sono diversi appuntamenti (e diverse questioni) che potrebbero avere un impatto molto rilevante all’interno del mondo della finanza e dell’economia politica tradizionale che sono più che degne di attenzione.
E – almeno su qualche punto – abbiamo un punto di vista che è radicalmente diverso da quello della maggioranza almeno sui potenziali effetti che potrebbero questi avere sul mercato crypto.
Europa, USA e Asia: i possibili impatti sul mondo Bitcoin e crypto
Dopo una sessione USA decisamente su di giri, dove tutti gli indici USA hanno guadagnato in modo importante, fornendo un importante appoggio anche al mondo Bitcoin e crypto – è stato il momento di tirare il fiato. La sessione asiatica, durante la quale ha brillato Tokyo e ha brillato molto meno Shanghai (senza parlare delle difficoltà di Hong Kong) ci ha restituito un quadro che è quello che su queste pagine ci aspettavamo ormai da qualche giorno.
- Lo stimolo cinese non stimola troppo
Le azioni cinesi – che qualcuno sbagliando ha ritenuto in potenziale correlazione con il mondo crypto – non tirano già più. Dopo l’incredibile corsa – e dopo le tante chiamate a investire di nuovo sulle azioni di Pechino, in realtà si stanno già tirando i remi in barca.
Sono tornati prepotenti i discorsi sulla necessità di riforme strutturali senza le quali la Cina non potrà continuare a crescere a ritmo sostenuto. E sono tornati anche gli spauracchi per difficoltà di breve periodo, per quanto il governo cinese abbia chiaramente affermato di avere ancora tanta carne da poter mettere sul fuoco degli stimoli.
È una cattiva notizia per Bitcoin e crypto? Dipende dai punti di vista. Noi continuiamo a ritenere che le due classi di asset possano essere in competizione e – almeno allo scopo di vedere il prezzo delle crypto – qualche difficoltà cinese non ci dispiace. Da un lato favorirà eventuali nuovi stimoli, che potrebbero continuare ad alimentare l’appetito per il rischio. Dall’altro toglierà di mezzo l’alternativa della grande crescita offerta dalle azioni cinesi.
- Europa: c’è chi chiama i 50 punti base
C’è un curioso editoriale firmato Marcus Ashworth che dice quello che fino a ieri si era sussurrato soltanto tra i più audaci e che oggi, pubblicato su Bloomberg, diventa di dominio pubblico.
BCE dovrebbe – dice Ashworth – tagliare i tassi di 50 punti base, in una manovra shock che eviterebbe quella che sarebbe la principale preoccupazione di chi guarda un po’ oltre, ovvero quello di una stagione deflativa in Europa che aggiungerebbe ulteriori pressioni su un sistema produttivo già in grossa crisi.
Effetti sul mondo Bitcoin e crypto? Si tratterebbe di una mossa da parte di una banca centrale che in genere ha scarso impatto sul mercato, ma che sarebbe di proporzioni tali da stimolare volatilità e appetito per il rischio anche altrove. Da seguire.
- Elezioni USA
Come anticipato da noi qui, il candidato democratico Kamala Harris si è effettivamente speso a favore del mondo crypto, parlando però vagamente di protezione degli investimenti della popolazione di colore, che sarebbe particolarmente esposta verso questo comparto.
È un buon segnale? Sul tema ieri è intervenuto anche Larry Fink di BlackRock, affermando che in realtà non ritiene che le elezioni siano decisive per il futuro del comparto. Tutt’altro: non cambierà praticamente nulla, il che parafrasato per noi comuni mortali vuol dire che anche un’eventuale vittoria di Harris non sarebbe la iattura che tutti ritengono che sia.
Appuntamenti macro
Sarà una giornata relativamente arida sul fronte dei dati macro. Oltre a indici sulle aspettative alle 14.30 avremo relativamente poco di cui discutere e intorno al quale organizzare eventuali operazioni.
Tutto questo mentre entreremo nel vivo della stagione delle trimestrali – che potrebbero avere un impatto importante sul mercato azionario e di conseguenza anche su Bitcoin e crypto.