La sessione americana di scambi apre in sordina, poi lancia Bitcoin nello spazio, e il resto del mondo crypto che segue a ruota. Una corsa incredibile, che ha visto BTC schizzare sopra i 67.000$ e Ethereum riportarsi con una certa convinzione sopra i 2.650$. Scacciate le paure di ritracciamento – almeno per ora – per una situazione macro e fondamentale che passerà con ogni probabilità agli annali.
Nel frattempo si trada – su altri mercati – con la recuperata quasi certezza di tagli da 25 punti base per la riunione del 7 novembre di FOMC, dopo che questi erano stati messi, per quanto in modo leggero, in dubbio nel corso dell’ultimo mese. Quanto prezza Fed Watchtool è ora un taglio da 0,25% per il 90%, percentuale che non si era praticamente mai toccata nel corso dell’ultimo mese.
Tutto questo a confermare che la golosità per la liquidità eventualmente in arrivo premia più il mondo crypto che quello azionario, che invece sta affrontando per ora una situazione parecchio statica. Situazione che insieme a quella crypto sarà oggetto della nostra analisi.
Non era titubanza, quella tra la tarda serata di ieri e questa mattina. Bitcoin ha resistito davvero poco sotto quota 66.000$ e ha piazzato prima un salto del primo ostacolo, poi delle candele molto importanti al rialzo. Tutto questo dopo aver metabolizzato i dati che arrivano da Fed New York e che vedono aspettative per l’industria decisamente sotto tono e molto lontane da previsioni che erano invece tra il neutro e il positivo. Nel complesso si soffre in borsa, dove le paure di una recessione ne escono rinvigorite – e si festeggia per adesso sul mercato crypto.
Torna prepotentemente sopra il 90% anche quanto i mercati scontano in termini di tagli ai tassi da 25 punti base, come riporta chiaramente il grafico che alleghiamo e che arriva da Fed Watchtool. Per quanto questa sia stata da settimane l’opzione maggioritaria, oggi ha fatto registrare un ulteriore balzo in avanti. Sarebbe un buon segnale verso il ritorno di liquidità sui mercati che per ora stuzzica le fantasie più importanti delgi investitori crypto.
Sul piano macro comunque la situazione è tutto sommato invariata, con i dati che arrivano da industria e mercato del lavoro che in larga parte si alternano tra buoni e cattivi. In assenza di grossi scossoni possiamo aspettarci entro fine anno tagli da 50 punti base, che sarebbero il best case scenario, ovvero il caso migliore tra quelli individuati da Fed.
Sarebbero tagli moderati e costanti, che farebbero da accompagnamento al cosiddetto soft landing, ovvero ad un ritorno alla normalità dei tassi senza che sia coinvolta una recessione.
Con il ritorno della liquidità più lento si avrebbe con ogni probabilità il miglior caso anche per Bitcoin e crypto, per quanto la loro correlazione con il mondo azionario, come dimostra quanto accaduto oggi, non sia sempre al top.
L’incertezza è comunque testimoniata dalla correzione che ha seguito il boom – e che comunque lascia ogni tipo di scenario aperto, anche il più preoccupante. Per ora però, chi era long può godersi almeno in parte la corsa.
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