Il governo ha in mente di aumentare le tasse sulle plusvalenze su Bitcoin (e crypto, si sospetta) al 42%. Si tratterebbe dell’aliquota più alta al mondo, che troverebbe le sue motivazioni nel fenomeno che sta prendendo piede. Non ci è chiarissima la logica – tutto ciò che prende piede andrebbe tassato di fatto per ammazzarlo – ma quel che ci è chiaro sono gli effetti che la tassazione aumentata avrà, a patto che diventi effettivamente legge dello Stato.
Tra chi cercherà di scappare all’estero (tra i pochi che già non lo hanno fatto), chi dichiarerà zero e chi si rifugerà in exchange sgangherati e lontani dagli occhi vigili dell’Agenzia delle Entrate. E anche tra chi sceglierà ETF, derivati e CFD ai quali verrà riconosciuto un vantaggio che fa gridare all’ingiustizia.
La proposta è stata già contestata da molti, in modo scomposto e poco articolato. Noi ci proponiamo di affrontare tutti i punti che non ci convincono, anche per quanto riguarda gli effetti secondari che questa potrebbe avere anche per le casse dello Stato.
1. Quanto vale il gettito?
Secondo gli ultimi dati OAM, nell’ultimo trimestre gli italiani avrebbero detenuto in media 2,2 miliardi in crypto. Non sappiamo quanti siano in stablecoin – e dunque fondamentalmente non tassabili, ma ammettiamo che siano tutti:
- Pronti a vendere a fine anno
- In gain del 30%
Aumentare l’imposta del 16% vorrebbe dire garantirsi un gettito aggiuntivo sul 16% di 660 milioni, ovvero 105 milioni. Non esattamente una cifra risana-stato e non esattamente qualcosa che può verificarsi, perché sia la premessa 1 che la premessa 2 sarà difficile che si verifichino.
2. Più sono alte le tasse, più è conveniente scappare
Il 26% era già un’aliquota molto elevata. Il 42% rende di fatto impossibile investire in crypto. L’incentivo al cambio di residenza per chi ha i capitali per farlo diventa molto elevato. I piccoli che non vogliono pagare una percentuale che è la più alta al mondo cercheranno in alcuni casi di fare come possono. Possibilmente non dichiarando e spostandosi su exchange offshore, che sono più rischiosi e che valgono esattamente zero per il Fisco.
I soggetti (pochi) istituzionali potranno decidere invece di rifugiarsi – e questo sarà l’oggetto del prossimo punto, in prodotti che pur essendo esposti su Bitcoin e crypto, possono godere di una tassazione più bassa.
3. ETF/ETP, derivati
Grandi saranno gli incentivi a spostarsi sugli ETP europei – pagando una commissione non da ridere al gestore – oppure verso i derivati, anche questi tassati al 26%.
Il sottostante è lo stesso – ma si risparmierebbe un 16% in tasse, per prodotti che hanno un rischio di controparte comunque da prendere in considerazione.
Ancora una volta: gli investitori italiani verranno spostati verso prodotti o più cari, o più rischiosi, o entrambe le cose.
4. Società crypto in fuga?
Per quanto l’Italia non sia il Paese delle nuove tecnologie, ci sono diverse società crypto che si troveranno almeno in parte a far fronte a tassazione doppia o più che doppia rispetto ai paesi limitrofi.
E che potranno accasarsi poco oltre confine per avere un enorme vantaggio competitivo rispetto a chi invece non ha mezzi per spostare la propria sede.
5. Ci si può fidare?
Viene anche da chiedersi come ci si possa fidare di uno stato che nel giro di 12 mesi regolarizza le crypto, impone trasparenza a propri cittadini e poi aumenta del 16% un’aliquota che era già al 26%.
E viene anche da chiedersi come si potrà chiedere in futuro la collaborazione della popolazione, con questi presupposti. Interesserà certamente poco chi vuole fare cassa, ma sono questioni che chi ha l’enorme responsabilità di fare leggi per questo paese dovrebbe iniziare a porsi.
Le cripto sono viste come i no vax. Sono minoranze che danno fastidio. Comunque, se verrà fatto, temo che sarà solo un anticipo, un test, per sostituire poi, tutte le aliquote dal 26 al 42. Ad esclusione dei titoli di stato. Questo per concentrate tutto sul debito.
mm no, i novax sono ignoranti e idioti, persone che votano meloni e salvini che sono al governo e non sanno cosa significhi investire in bitcoin o in etf di bitcoin etc etc etc, per questo governo è u modo non impopolare di andare a prendere qualche centinaio di milioni di euro
Sono sempre piú contento di aver preso la residenza a Mosca!
Prevedo, per gli sfortunati che hanno ancora la residenza in italia, non tanto il passaggio ad exchange offshore (piuttosto inaffidabili…), e nemmeno un cambio fisico/fittizio del propria residenza verso lidi esteri… Piuttosto un passaggio in massa ad exchange decentralizzati. Cosí si azzera la tassazione, ed anche la patrimoniale dello 0,2% giá in vigore.
Tra l’altro, nei metodi di elusione possibili, conviene autovendersi le proprie mutande sporche (“usate”), in bitcoin, sui siti appositi (ad es.: https://www.mutandeusate.it/ ) autopagandosi, con i propri bitcoin, dirottati, in precedenza, su wallet non custodial / accounts anonimi. Cosí la tassazione viene piú bassa e la plusvalenza si applica alle mutande (quindi al netto del costo di quanto si sono pagate in negozio)
Se poi le mutande sono molto sporche, il prezzo delle stesse sale (é “a contrattazione delle parti”, quindi, in definitiva, a quanto si vuole visto che le due parti coincidono, ma il fisco non lo saprebbe), e si parlerá, giustamente, di “merda d’artista [dell’elusione…]”
beato te, giacchè ci sei visto che sei a mosca che ti piace la ruzzia vai a combattere per la crimea e i soldoni lasciali a noi
La qualità della vita, qui, per chi non è in guerra (la maggioranza, tra cui, opportunamente, io), è altissima! In particolare per chi, come me, sa come fare fruttare le cripto. A voi che fate le guerre degli USA per procura, arrivando ad autoerogarvi autosanzioni, ad esempio, sul gas (comprando o il gas americano, inquinante, in bombola, a 20 volte il prezzo, o il gas russo, triangolato dalla Cina, dall’India, dalla Turchia… A 3 volte il prezzo) posso solo lasciarvi nei vostri, sempre più insostenibili, debiti, pubblico, ma anche privati, con pressione fiscale sempre più onerosa e servizi sempre più scadenti (qui, giusto per dirne una, la sanità é perfetta e gratuita!) e nella vostra vigliaccheria (Israele vi sta sparando, ripetutamente, addosso, ma avete paura di reagire così come tu hai paura di entrare in guerra al fianco degli ucraini) Io sono pacifista: non mi schiero con nessuno esercito e bado solo a migliorarmi la qualità della vita. Indubbiamente superiore alla tua che vivi in trincea, ma cagandoti sotto dalla paura
date una medaglia a quest’uomo! grande ettore!!! confermo TUTTO (essendo stato almeno una settantina di volte a mosca per lavoro oltretutto), il gas la guerra per procura, la vigliaccheria pro ebrei (non pro-israele dato che è uno stato che io NON riconosco). per la cronaca io sono svizzero (da noi il capital gain non esiste proprio ovviamente) ma massima solidarietà con gli italiani, piccoli(ssimi) investitori che si dovranno gioco-forza subire quest’ennesima porcata… chiaramente chi puo, dovrà sentirsi in dovere morale di spostare la residenza all’estero…
buongiorno a tutti , il vero danno è diretto verso gli investitori che (per proprietà del termine investitore) cercano di usare i propri soldi per sviluppare business nel futuro. come ci si può fidare di uno stato che porta una tassazione dal 26% al 42%??…scusate , dimenticavo , dal 2020 siamo formalmente in stato di guerra, quindi tutto è concesso alla classe che ci comanda.
Questi sono proprio degli incompetenti corrotte marionette.
Avete mai provato a fare il calcolo preciso della plusvalenza soggetta a tassazione? E’ praticamente impossibile e nemmeno i professionisti ci riescono. Se hai comprato su più di un exchange e’ impossibile.
La motivazione è un’altra ovvero la disperata difesa della moneta fiat che tutto il mondo e le banche centrali stanno combattendo specialmente contro il Bitcoin che però sta già diventando la vera moneta di scambio non soggetta ad inflazione, decentralizzata e soprattutto non controllabile da nessuno.
D’accordissimo con Frank.