Dopo una settimana relativamente tranquilla, arriva una giornata ricca di dati che potrebbero modificare l’andamento del mercato. Gli appuntamenti clou sono tutti per il primo pomeriggio – e una volta tanto riguarderanno anche l’Europa, per quanto le decisioni prese nel vecchio continente difficilmente hanno impatto sul mercato di crypto e Bitcoin.
Si parte alle 11:00 con i dati sull’inflazione europea, che dovrebbero certificare l’ampio ritorno sotto il livello del 2% almeno per quella classica. E si proseguirà nel pomeriggio con le decisioni sui tassi di BCE.
Il grosso delle cose interessanti però arriverà comunque dagli Stati Uniti. Dalle 14.30 arriverà una serie di dati che sarà utile per valutare l’andamento dell’economia e del mercato del lavoro – valutazione che potrà aver un impatto decisivo sull’andamento di asset risk on come Bitcoin e crypto.
Ci sono diverse questioni più importanti di quelle italiane. Per quanto dalle nostre parti la discussione sia ancora dominata dalle nuove tasse ammazza-crypto – c’è qualcosa di più importante per l’andamento globale del mercato del quale parliamo ogni giorno su queste pagine.
Riassumeremo qui gli eventi più importanti della giornata anche per avere un quadro di quello che potrà accadere.
La decisione sembra scontata: BCE abbasserà i tassi di 25 punti base, arrivando a 3,25% e anticipando ancora una volta le decisioni di Federal Reserve. Curioso che da colonne molto importanti si siano chiamati anche i 50 punti di taglio – per quella che sarebbe una manovra shock ma che garantirebbe parimenti il rally dei titoli europei.
Ad ogni modo questa decisione rimane una di quelle meno importanti per l’andamento del mercato di Bitcoin e crypto.
È il dato più importante della giornata, perché sarà una fotografia di come sta andando l’economia americana. Ci si aspetta mese su mese una crescita di un modesto 0,3% (e uno 0,1% per quelle Core.)
Rimane, almeno per il settore crypto – la difficoltà di interpretare certi dati. Maggiori difficoltà verrebbero interpretate come una maggiore pressione per i tagli negli USA e dunque in modo positivo.
Tuttavia un dato molto negativo getterebbe angoscia sui mercati azionari e farebbe riapparire lo spettro della recessione. Dato da seguire – con attenzione alla volatilità che potrebbe innescare.
Le richieste di disoccupazione negli USA sono un termometro importante di come stia andando il mercato del lavoro.
Sul breve saranno dei dati di enorme importanza, anche se poi dovessero essere rivisti. La concomitanza con i dati sulle vendite retail potrebbe esacerbare la volatilità in prossimità del dato.
Un indice che non ha mai detto una cosa giusta in vita sua, ma che i mercati guarderanno con una certa attenzione. Il dato è al 3,2%. Vedremo.
In realtà i dati sono importanti, ma riteniamo da un po’ di tempo a questa parte che saranno quelli sul PIL USA a indicare più apertamente la strada che i mercati prenderanno.
Ci sarà da aspettare un po’ – per quanto i mercati continuino a reagire come se si trattasse – dato per dato – della fine del mondo o della sua resurrezione.
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