Il lancio degli ETF Bitcoin fu preceduto dalla fake news della sua approvazione da parte di SEC, circa 24 ore prima dell’approvazione effettiva. Una notizia che creò grande sconvolgimento sui mercati, che prima pomparono senza alcun tipo di riguardo, salvo poi correggere una volta che si diffuse la notizia… dell’hack.
Il responsabile di questa brutto scherzo, costato milioni di dollari in liquidazioni agli investitori, è stato assicurato alla giustizia. Secondo un comunicato del Dipartimento di Giustizia, si tratterebbe di Eric Council Jr., 25 anni, Athens, Alabama.
Le accuse sarebbero quella di furto di identità e accesso non autorizzato a dispositivi elettronici, almeno secondo la prima formulazione del Dipartimento di Giustizia. Eric Council si sarebbe introdotto – probabilmente con l’aiuto di altri – nell’account di SEC. Non è chiaro per il momento se abbia tratto giovamento economico da questa operazione.
Un banale sim swap
L’attacco condotto sarebbe stato quello di sim swap, con Council (probabilmente aiutato da complici) che sarebbe entrato in possesso del numero collegato all’account di SEC per poi resettare la password ed entrare nell’account.
Non si trattò semplicemente di una brava, perché in realtà la cosa mosse il prezzo di Bitcoin in modo ampio, salvo poi farlo correggere nel giro di pochi minuti, una volta che arrivò la smentita da parte di SEC stessa.
Come ricorda correttamente il DOJ, ci fu uno swing del 2%, che ai tempi valeva quasi il 5% del prezzo di Bitcoin, che finì, aggiungiamo noi, per esacerbare le liquidazioni e creare sconquasso sui mercati, eliminando anche quell’effetto wow quando poi, il giorno successivo, sarebbe arrivata la vera approvazione da parte di SEC.
Il comunicato del Dipartimento di Giustizia
La notizia è accompagnata da un comunicato relativamente duro da parte del Dipartimento di Giustizia:
L’arresto di oggi dimostra il nostro impegno nel mettere davanti alle loro responsabilità gli attori che attaccano l’integrità dei mercati finanziari.
A parlare è l’ispettore generale di SEC, Jeffrey, rivendicando le operazioni che hanno portato all’arresto di chi ha ridicolizzato davanti al mondo intero l’agenzia di regolamentazione più potente del pianeta.
Rimane il fatto che quanto avvenuto rimarrà una macchia – forse indelebile – nella storia di una SEC che con il mondo crypto non è mai riuscita a sviluppare rapporti forse non di cordialità, ma di mera normalità.