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SCOOP: dietro TASSE al 42% ATTACCO a Bitcoin e crypto ESTERNO al Parlamento! [Esclusiva]

Dietro la proposta di tassazione al 42% non c'è un movente economico, ma un piano ben preciso. E che arriva da fuori il Parlamento.
4 settimane fa
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ESCLUSIVA CRIPTOVALUTA.IT – Dietro il tentativo di aumentare la tassazione dal 26% al 42% sulle plusvalenze Bitcoin e crypto non ci sarebbero soltanto moventi economici. Non c’è soltanto la necessità evidente di fare cassa, ma un tentativo di colpire il settore, possibilmente a morte. Un tentativo che però non arriva dai banchi del Parlamento, ma da organizzazioni pubbliche ma esterne.

Di soldi, d’altronde, non è che se ne raccoglieranno molti. C’è di più – e una gola profonda ci ha aggiornato su cosa è accaduto, su cosa si cela dietro una proposta arrivata a sorpresa non solo per noi appassionati di criptovalute, ma anche per gli stessi membri della maggioranza.

Una resa dei conti che però rischia di non vedere mai la luce: c’è chi sta organizzando le barricate, e non solo tra gli appassionati di settore, ma anche tra i banchi dell’opposizione e della maggioranza.

Più ombre che luci dietro il tentativo di tassare a morte Bitcoin e crypto

Possiamo dirlo senza timore di essere smentiti: questo tentativo non è mai stato di carattere economico. L’aumento delle aliquote – se dovesse passare – finirebbe per raccogliere nel migliore dei casi qualche milione di euro – certamente poca cosa per far fronte alle ingenti spese dell’apparato statale italiano. Qualche milione che si sarebbe potuto raccogliere certamente altrove – evitando di vessare gli appassionati crypto e Bitcoin.

Appassionati crypto e Bitcoin che oltre ad essere pochi sono anche mal equipaggiati, almeno a livello economico. I numeri sono stati fotografati d’altronde dall’ultimo report dell’OAM, che parla di detenzioni crypto degli italiani poco superiori ai 2 miliardi di euro. Un buco dal quale non si può cavare alcun ragno, rendendo appunto il movente economico poco credibile.

A confermarcelo sono fonti informate dei fatti, che preferiscono rimanere anonime e che ci raccontano che a tentare il colpo mortale al settore sarebbero stati vecchi nemici del settore. Vecchi nemici del settore che non avrebbero mai abbandonato il proposito di rendere l’Italia un posto ostile per le criptovalute e Bitcoin.

  • Un grande complotto?

Starà ai nostri lettori giudicare se si tratti o meno di complotto, oppure di semplice antipatia che per chi vive le stanze dei bottoni può trasformarsi, talvolta, capacità di distruggere.

Difficile dare per ora un nome e un cognome alla mente dietro l’attacco: i nemici di Bitcoin e crypto – pubblici e non, visibili e meno visibili – sono storicamente numerosi, in particolare nel nostro Paese e soprattutto a certi piani.

Sorpresa anche tra i banchi della maggioranza

Altro fatto curioso di una vicenda che sembra uscita da una puntata di House of Cards: nessuno all’interno della maggioranza, fatti salvi i diretti interessati, era al corrente della proposta.

Tutti l’hanno appreso dalla conferenza stampa del vice ministro all’Economia Maurizio Leo, cosa che non sarebbe andata giù a diversi rappresentanti dell’area politica attualmente al governo.

Area politica che almeno in parte fa riferimento, negli USA, ad un candidato presidente che ha appena lanciato il suo token crypto e la stessa area politica che ha organizzato un’autentica Domenica delle Palme quando a presentarsi in Italia è stato Elon Musk, da sempre vicino al comparto.

Il riallineamento tra Washington e Roma – e il rumore che saranno in grado di fare gli appassionati e gli operatori del settore sarà decisivo per salvarsi da una tassazione che – ora ne abbiamo la certezza – chiede lo scalpo del mondo crypto, e non soltanto risorse aggiuntive.

Per l’opposizione una palla da accompagnare in gol

C’è fermento anche tra i banchi dell’opposizione. L’attacco frontale ad un settore che conterà poche persone che sono però assai rumorose – è un assist politico di quelli che capitano forse un paio di volte nel corso di una legislatura.

Ci si sta organizzando e presto potremo aggiornarvi sulle eventuali iniziative.

Gianluca Grossi

Caporedattore ed analista economico. È divulgatore per blockchain, Bitcoin e criptovalute in generale. Solida formazione tecnica, si occupa del comparto dal 2015. Detenzioni: Bitcoin, Ethereum.

Vedi Commenti

  • si tratta di un BAN, lo sto ripetendo appena è uscita la notizia, la blockchain e la defi fanno paura...... non è una manovra per fare cassa , non abbiamo volumi esaltanti qui in Italia e gli esperti del settore lo sanno , anche se sono usciti articoli su famose testate per pubblicare numeri stratosferici. E' un attacco al settore crypto un vero e prorio BAN

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    • La "blockchain" e la "defi" fanno ridere, non fanno alcuna paura. Quel che li terrorizza è ovviamente Bitcoin. Non esiste nulla di minimamente paragonabile. Di fatto Bitcoin li ha già sconfitti e alcuni di loro lo hanno già capito. Tempi divertenti davanti a noi. Io intanto preparo i popcorn.

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  • Lo dicevamo già noi lettori in tempi non sospetti che faranno di tutto per ammazzare Bitcoin o metterci più bastoni fra le ruote possibili ma cosa aspettarsi da personaggi che ci stanno dicendo che stiamo vivendo troppo e dovremmo morire per non gravare sulle casse dello Stato? perchè solo loro vorrebbero vivere bene ma non i cittadini è per questo che secondo me serve una politica sana indipendentemente dal partito con delle regole di vera libertà invece di questa ipocrisia a stampo fascista ma bisogna prima uscire dall'Europa e rifondare tutto perchè coloro che comandano in Europa sono nemici dei cittadini e il loro obiettivo è portarci via tutto e se va vanti così ci riusciranno.

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    • E non ci/vi sbagliavamo/vate !!! Manovre dal profumo di ban

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      • Basta che ci sia una intesa. Di ban si parla.

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      • Amazzare Bitcoin? Bannare Bitcoin? Si devono mettere in coda ai falliti che ci hanno provato prima. Chi conosce Bitcoin trova tutto questo molto divertente. L'ignoranza dei politici contemporanei è monumentale. Si faranno molto male da soli.

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