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LEGA BITcOIN NO

Tassa su Bitcoin e crypto sarà modificata in Parlamento. Conferma da Giulio Centemero

C'è una fronda contro l'aumento della tassazione su Bitcoin e crypto. E potrebbe averla vinta.

In una dichiarazione ripresa da ANSA, il deputato leghista Giulio Centemero ha confermato che ci sarà una modifica alla norma che dovrebbe imporre una nuova tassazione su Bitcoin e crypto, che come formulata dal viceministro all’economia Leo, che avrebbe portato l’imposizione dal 26% attuale al 42%.

Secondo quanto affermato dal deputato leghista tutto il partito della Lega condividerebbe la medesima posizione. Si attendono ora sviluppi in Parlamento, con gli equilibri che a questo punto sembrerebbero orientati verso un no dell’aumento.

La Lega esprime tra le altre cose il Ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti e vi è motivo di ritenere che il no del partito sia pesante e definitivo, una pietra tombale sull’iniziativa. Invitiamo però tutti a non esultare prima che ci sia la certezza che il suddetto aumento, che significherebbe un ban totale delle cripto-attività in Italia, non sarà inserito nella Legge di Bilancio.

Come anticipato, c’è maretta anche all’interno della maggioranza

Non tutti sarebbero d’accordo all’interno della maggioranza. L’aumento dell’aliquota sulle plusvalenze crypto e Bitcoin non avrebbe infatti il beneplacito della Lega, che tramite il deputato Giulio Centemero avrebbe espresso pubblicamente il suo dissenso. Secondo quanto è stato riportato da ANSA:

La posizione di tutta la Lega è in questo senso

Ovvero nel senso di tutelare un mercato, che come avevamo anticipato nel nostro scoop di ieri, vede allineata almeno una parte della politica italiana a Donald Trump, candidato presidente negli USA che oltre a battersi per la difesa del comparto durante la campagna elettorale, ha appena lanciato un suo token.

Si apre dunque uno spiraglio, importante, per l’intero comparto, mai così vicino alla sparizione nel nostro Paese. Il gettito potenzialmente raccolto dalla norma sarebbe pressoché nullo – e non vi sarebbe alcuna ragione economica dietro questa scelta.

Nostre fonti confermano la compattezza della Lega sul tema e la possibilità che non si negozi, eliminando a pie’ pari il tentativo di aumento. In quel caso si rimarrebbe alla tassazione attuale, fissata al 26% delle plusvalenze con una franchigia di 2.000€.

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