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USA: niente norme crypto e Bitcoin prima del 2025. Parla Rostin Benham di CFTC

Niente legge crypto e Bitcoin per gli USA, almeno fino al 2025. Ed è un problema per il settore, forse.

È ancora battibecco su questioni regolamentari negli Stati Uniti, per quanto concerne il mondo delle criptovalute. A intervenire questa volta – di nuovo – è Rostin Benham di CFTC, l’agenzia USA che si occupa di materie prime e di contratti derivati. E il messaggio è lo stesso di qualche tempo fa: il Congresso deve muoversi nello stabilire un framework legale per il mondo delle criptovalute.

E la cosa riguarda anche le piattaforme di scommesse sulle elezioni, battaglia per il momento persa sempre da CFTC – che tra le altre cose si occupa appunto anche di mercati dei derivati, nel quale questo tipo di piattaforme rientrano.

Tuttavia Benham è certo di un fatto. Nonostante ci siano diverse proposte sul tavolo, non se ne potrà fare nulla prima della fine del 2024, tenendo conto del fatto che ci sono elezioni, più vacanze, più la necessità di approvare anche leggi di bilancio.

Gli USA ancora a lungo senza una disciplina chiara sulle crypto

Gli USA saranno ancora a lungo senza una legislazione chiara sui crypto asset. È questa la convinzione di Rostin Benham, che tra le altre cose si è recentemente espresso anche contro Bitcoin, ribadendo che è utilizzato quasi esclusivamente da criminali per i loro traffici illeciti.

Benham è a capo di CFTC, agenzia governativa USA che si occupa di regolamentare il mercato delle materie prime e anche quello dei futures e dei derivati – e che per questo ha il controllo anche del mercato di BTC e Ethereum. Un’agenzia che da tempo si scontra, tra le altre cose, con SEC per almeno una parte del controllo del mercato crypto.

Difficile arrivare alla soluzione prima del 2025

Non ci sarà appunto soluzione, nonostante le spinte bipartisan per approvare sia una legge sugli stablecoin sia una più ampia sul settore crypto. La cosa potrebbe essere vantaggiosa per il mondo delle criptovalute?

Difficile a dirsi, perché per ora il vuoto legislativo è stato occupato, a suon di cause, proprio da SEC, che ha storicamente mostrato un atteggiamento più ostile di CFTC nei confronti del settore.

Ci sarà dunque ancora una lunga battaglia all’interno del mondo crypto e anche fuori da questo, con le due agenzie che hanno tutto l’interesse a risultare quella prevalente nella normativa di un settore in forte crescita e che con ogni probabilità continuerà a esserlo.

Interessante anche il fatto di aver sentito parlare Benham di quanto viene offerto dal mondo della tokenizzazione degli asset, cosa che è stata definita dallo stesso come tecnologia disruptive.

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