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UFFICIALE: tassazione al 42% su Bitcoin e crypto è NELLA LEGGE DI BILANCIO

È ufficiale il testo che vuole ammazzare il mondo Bitcoin e crypto. Ecco cosa c'è in legge di bilancio.
15 ore fa
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E ora si balla. Nella proposta di Legge di Bilancio del Governo è stata inserita la norma che porterebbe, se approvata, la tassazione su criptovalute e Bitcoin dal 26% attuale al 42%. La battaglia ora passerà tra minacce di emendamento da parte di uno dei partiti di governo a un tentativo di opposizione – che dovrebbero cercare di rimuovere la norma dalla Legge di Bilancio.

Per i più preoccupati: l’inserimento del testo non vuol dire approvazione automatica. Si aprirà ora un lungo dibattito, con l’intervento anche degli operatori di settore, che cercheranno anche sponde politiche che almeno fino ad adesso non sembrerebbero aver ottenuto i risultati sperati (e dichiarati sui social).

Una situazione angosciosa per il grosso degli investitori crypto e che al tempo stesso premia – almeno rispetto a questi ultimi – i detentori di ETF, derivati e altri tipi di contratti con sottostante Bitcoin e crypto, che dovrebbero rimanere al 26%.

Il governo tira dritto sulle crypto e Bitcoin

Il governo tira dritto. Per ora le proteste – anche da parte di uno dei partiti di maggioranza – non hanno sortito gli effetti sperati. L’asse che parte dalle opinioni informate di Consob e che finisce dritto a Roma è riuscito a far inserire l’aumento della tassazione su Bitcoin e crypto nella Legge di Bilancio.

Sulle plusvalenze e gli altri proventi di cui all’articolo 67, comma 1, lettera c-sexies del testo unico delle imposte sui redditi, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986 n.921, realizzate a decorrere dall’entrata in vigore della presente legge, l’imposta sostitutiva di cui all’articolo 5 del decreto legislativo 21 novembre 1997, n. 461, è applicata con l’aliquota del 42 per cento.

In breve: le plusvalenze per l’eccedente i 2.000€ saranno tassate al 42% su crypto e Bitcoin.

La norma non è stata approvata

La norma – giova ripeterlo – non è stata approvata e ora partirà il rimpallo tra partiti, commissioni, operatori, al netto delle vibranti proteste che certamente arriveranno anche da una parte dei contribuenti.

Nel caso di approvazione si tratterebbe della morte effettiva – almeno per chi vuole rimanere nella legalità – del settore crypto e Bitcoin in Italia.

Questo a patto – almeno secondo gli intendimenti del governo – che non si passi da ETF e derivati, che sono enormemente più pericolosi.

Dubbi forti sul gettito che questa norma sarà in grado di raccogliere: è chiaro – e non siamo stati noi i soli a dirlo – che l’intento sia punitivo e non legati alla ragion di cassa.

Gianluca Grossi

Caporedattore ed analista economico. È divulgatore per blockchain, Bitcoin e criptovalute in generale. Solida formazione tecnica, si occupa del comparto dal 2015. Detenzioni: Bitcoin, Ethereum.

Vedi Commenti

  • Ciao, facciamo finta che la norma venga approvata e che si arrivi alla "morte effettiva – almeno per chi vuole rimanere nella legalità – del settore crypto e Bitcoin in Italia". Cosa suggerite di fare al piccolo investitore sfigato che detiene crypto, per convertirle in qualcosa di legale e fiscalmente più umano?

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    • ETF dovrebbero rimanere con stessa tassazione

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  • è questa l'unica arma che hanno a disposizione per "bannare" Bitcoin ed è probabile che il resto dell'Europa segua la scelta italiana anche per vietare Bitcoin a corso legale come sistema di pagamento ma se il resto del mondo dovesse adottare Bitcoin la scelta attuale si rivelerà un'arma a doppio taglio.

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  • E' incommentabile una scelta di questo tipo. L'italietta del parroco di paese, che decide per tutti gli altri paesani, anche su argomenti che non conosce, è piu viva che mai.

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  • Ok... per quanto mi riguarda, la scelta del governo è dettata da una ricerca di 'soldi facili', tutti noi sappiamo che i soldi facili non esistono. No pain no gain u

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  • Chissà chi c'è dietro a questa proposta!!!!

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