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DANIMARCA TASSE CRYPTO

Danimarca vuole battere Italia sulle TASSE BITCOIN e CRYPTO: proposta folle di Copenhagen

L’attacco al mondo Bitcoin e crypto di matrice politica non si ferma in Italia. Ora anche in Danimarca c’è chi propone una tassazione del 42% sulle plusvalenze, aggiungendo un altro dettaglio che renderebbe pressoché impossibile essere esposti verso questo settore. L’autorità danese che si occupa di tassazione vorrebbe imporre anche la tassazione delle plusvalenze non realizzate.

Se così dovesse passare, chi risiede in Danimarca dovrà pagare il 42% non solo su quanto ottenuto tramite vendita, ma anche nel caso in cui l’asset detenuto sia di valore superiore rispetto al periodo fiscale precedente.

Una situazione che sarebbe di gran lunga peggiore rispetto a quella che potrebbe configurarsi in Italia. Il nuovo piano sarà presentato al parlamento ad inizio 2025, almeno nelle intenzioni dell’attuale Ministero che si occupa di tassazione. E non entrerebbe comunque in vigore prima del 2026.

Un attacco coordinato?

Probabilmente no, anche se le tempistiche sono oggettivamente sospette. Nel giro di 2 settimane abbiamo avuto un tentativo di forte inasprimento del regime di tassazione per Bitcoin e crypto in Italia, poi in Danimarca, con l’intervento tra i due tentativi anche della crema delle autorità finanziarie e bancarie.

Un paper da parte di BCE, da parte di due autodichiaratisi nemici del settore, intervento di commissari di Consob, di ABI (l’Associazione Bancaria Italiana) e anche di altri corpi intermedi, tutti compatti dalla parte di una tassazione che – non c’è bisogno di girarci intorno – è fatta per distruggere e non per raccogliere gettito.

La relazione tecnica che accompagna la Legge di Bilancio è d’altronde molto chiara: secondo le stime fornite dallo stesso studio tecnico si avrebbe un aumento di gettito di soli 16 milioni di euro annui, che, aggiungiamo noi, arriverà da un numero ristretto di persone che sono riuscite ad ottenere plusvalenze superiori ai 2.000€.

In Danimarca poi la questione sarà ancora più aggressiva: si tasserà a prescindere dalla vendita o meno. Se Bitcoin farà +10%, solo per il fatto di averlo in portafoglio si dovrà procedere al pagamento della tassa.

Passerà? Non passerà? È l’attacco finale europeo al mondo crypto?

Non è chiaro quali siano le possibilità che tale norma passi. Quel che è chiaro è che però l’Europa si sta candidando seriamente ad essere il primo continente – o se vogliamo il primo mercato comune – con la chiara intenzione di distruggere il settore, mettendosi in scia di paesi come Pakistan, Egitto, Marocco, Arabia Saudita e Cina.

C’è del marcio in Danimarca, disse quello. E andrebbe anche bene, se non fosse che il marcio è ormai in metastasi e il sentiment tra gli appassionati è un si salvi chi può che difficilmente ci saremmo immaginati per una tecnologia che genera investimenti e innovazione e che altrove è più che la benvenuta.

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ghibly79
ghibly79
1 ora fa

Non penso che sarebbe proprio giuridicamente e tecnicamente possibile una cosa del genere. Ma vediamo.

GIUSEPPE
GIUSEPPE
1 ora fa

perchè gia tassare al 42% è giuridicamente possibile, non capisco che direzione politica stanno seguendo in Europa ma servirebbe un freno, come stanno facendo pressione per il passaggio alle auto elettriche che porterebbe all’indotto europeo dell’automotive migliaia di perdite di posti di lavoro