Non ci sono grandi spinte nell’uno o nell’altro senso a guardare i dati che sono arrivati dagli Stati Uniti oggi. Le richieste di sussidi di disoccupazione rimangono in larga parte vicini alle previsioni, per un’altra settimana dal profumo di lattina calciata più avanti. Non c’è granché infatti per formare la decisione che Federal Reserve dovrà prendere il 7 novembre in termini di tassi.
Per tutto il resto – come abbiamo già visto sul nostro Canale Telegram Premium – canale per segnali ma anche per analisi macro specifiche che non trovate sul sito – ci sono diverse questioni che rimangono aperte e che difficilmente troveranno una soluzione sul breve periodo.
Dopo una correzione, ieri, dell’intero comparto (per quanto di proporzione ridotta) oggi la giornata sembrerebbe essersi aperta in senso opposto, con Bitcoin e Dogecoin in particolare che hanno preso la via del recupero dopo la diffusione dei dati USA. Vediamo insieme cosa c’è in ballo per i giorni che ci separano da un altro evento molto importante, quello delle elezioni USA, che almeno sul breve periodo potrebbe avere un impatto non indifferente sul mercato.
Mercato del lavoro aiuta Bitcoin e crypto al recupero?
I dati che sono arrivati dal mercato del lavoro USA in realtà positivi per l’economia, almeno rispetto alle aspettative e alla lettura precedente. Per quanto riguarda le richieste di disoccupazione nuove, siamo sotto i 227k, con le previsioni che invece puntavano su 247K. Dato più basso della lettura precedente e dato leggermente più basso delle aspettative, cosa che mostra un mercato del lavoro non estremamente più forte, ma comunque lontano dal disastro che in tanti temevano.
Discorso inverso per quanto riguarda le richieste complessive e continuative – senza che però cambi sostanzialmente il discorso: per Bitcoin e crypto – che attendono in realtà più i tagli ai tassi che altro, la decisione sarà rimandata.
I dati però sono sufficienti per portare – anche con l’aiuto di qualche trimestrale – l’inerzia verso la certezza del taglio di 25 punti base per novembre è alta. E sono ormai in pochi a credere che si potrebbero appunto evitare dei tagli.
Tutto secondo programmi: d’altronde Federal Reserve ha parlato durante lo scorso meeting del FOMC due tagli per fine anno. Due tagli che però sono messi leggermente in discussione perché per l’appunto l’economia sta andando in modo migliore rispetto a quanto ci si aspettasse. I due tagli per dicembre, ecco l’altro grafico, è al 70%.
Probabilmente una buona notizia per il medio periodo?
Sì. Perché se è vero che Bitcoin e crypto hanno delle reazioni positive all’aumento di liquidità sul breve – e dunque al taglio dei tassi – è altrettanto vero che si sta configurando per ora quello che si potrebbe definire il best case scenario, ovvero la migliore possibile delle alternative.
Ovvero schivare in qualche modo la recessione e tornare più dolcemente verso tassi più bassi. E un’alternativa più paziente, ma probabilmente la migliore per tutti i soggetti coinvolti, compresi gli investitori in crypto.