È innegabilmente arrivata la cosiddetta cavalleria. BlackRock aveva già avvisato della necessità per certi grandi gruppi, di fare la cosiddetta due iligence prima di buttarsi a capofitto in Bitcoin. E quel tempo sembrerebbe essere ormai arrivato.
Dal 15 ottobre il più importante degli ETF quotati negli USA e che ha Bitcoin in cassa ha inanellato – a prescindere dall’andamento del prezzo di BTC – una serie di giornate stratosferiche, con gli scambi di ieri che si sono chiusi comunque con un +292 milioni di dollari.
Lacrime amare per chi continuava a insistere sulla scarsa appetibilità di certi prodotti e numeri su cui riflettere per chi vuole cercare di comprendere la nuova vita di Bitcoin come asset sul quale investire. Un asset che non raccoglie più l’interesse soltanto degli appassionati, ma anche di investitori invero assai più oculati e meno interessati alla rivoluzione tecnologica e finanziaria che c’è dietro.
I numeri impressionanti dell’uptober di BlackRock su Bitcoin
Una premessa, che abbiamo già fatto cento e più volte, ma che non è ancora passata come avrebbe dovuto. Non è BlackRock a decidere di comprare Bitcoin, ma piuttosto i clienti di BlackRock, che acquistando quote di $IBIT finiscono per spingere gli AP a aumentare le quote in circolazione. Ancora più breve: gli acquisti avvengono come riflesso dell’interesse da parte del grande pubblico.
Gli ETF su Bitcoin sono arrivati negli USA a inizio 2024 – e a qualche mese di distanza hanno ripreso a macinare numeri impressionanti, segnale che a nostro avviso sta accadendo qualcosa che sta cambiando la struttura di questo mercato.
I numeri da metà ottobre a oggi sono stati semplicemente incredibili: si cresce a centinaia di milioni al giorno – segno che è arrivata una nuova categoria di investitori, della quale però avremo certezza solo tra qualche settimana, quando certe aziende strutturate dovranno rivelare – per obblighi di legge – quanto hanno acquistato.
Un trend chiaro
Mentre il sentiment è a corrente alternata tra gli appassionati crypto e Bitcoin, c’è chi ne fa incetta. Numeri che, in una domenica che non può che essere oziosa, dovrebbero essere materiale sul quale discutere e riflettere.
Riflettere su chi continua a parlare di fallimento per il lancio di ETF che sono quelli di più di successo di sempre. Non che cambi molto per la value proposition di Bitcoin, che è chiaramente anche altro, ma il punto è chiaro: anche come asset piace, piace molto – al contrario di quanto raccontano Cassandre che cercano di sbarcare il lunario con qualche click sui social.