Uptober è uno dei meme più conosciuti e abusati del mondo crypto e Bitcoin. L’avvio del mese – a dispetto del suddetto meme – non è stato forse dei migliori. Tuttavia, dopo un avvio non proprio sprint, il recupero, anzi lo scatto in avanti c’è stato. Nel momento in cui pubblichiamo questo approfondimento si lambiscono i 69.000$ – ed è un buon momento per fare il punto della situazione.
La facciamo anche alla luce di una recente analisi di Ryan Lee, che per Bitget Research è Chief Analyst e che ha messo in fila i fattori più importanti dei quali tenere conto in questo preciso momento.
Dalla politica monetaria degli USA fino agli ETF, sono tanti i fattori di cui tenere conto per un’analisi fondamentale del momento di Bitcoin e Ethereum – che è poi di riflesso il momento dell’intero settore crypto. Gioie, dolori, oppure ancora lateralizzazione?
Bitcoin e Ethereum: siamo finalmente pronti?
Ci sono due ordini di criteri che devono essere presi in considerazione da parte di chi segue il mercato Bitcoin e Ethereum e più in generale il mondo crypto, come scrive appunto Ryan Lee del noto exchange tra i più utilizzati al mondo: Bitget.
Il primo è quello della politica monetaria degli USA – una politica monetaria che ha già avviato il ciclo di taglio dei tassi e che almeno secondo le aspettative indicate da Federal Reserve, dovrebbe averne altri due entro fine anno.
Il secondo è quello dei flussi di entrata degli ETF. Per Bitcoin sono stati molto buoni, segnalando come tra gli investitori più articolati ci sia molto appetito di Bitcoin.
È il terzo dei fattori indicati da Lee di Bitget che però ci interessa di più, perché più originale – e riguarda gli indicatori che arrivano dal mercato secondario.
Indicatori del mercato secondario: a settembre, l’open interest su BTC del CME ha raggiunto un massimo storico, mentre la volatilità implicita di BTC è in fase decrescente da diversi mesi. Tuttavia, la volatilità implicita delle opzioni a breve termine prossime alla scadenza ha da poco superato quella delle opzioni a medio-lungo termine. Ciò significa che il mercato sta iniziando a scommettere su un aumento della volatilità del mercato delle criptovalute.
Un punto di vista interessante che andrà incrociato anche con i fattori particolari che stanno dominando la scena sia per BTC che per ETH – e dunque di conseguenza per il resto del mercato.
Microsoft, Fondazione Ethereum, balene: è un perciò di pesci grossi?
Si è parlato di Microsoft e del voto che terrà impegnato gli azionisti del gruppo – che saranno chiamati a decidere se acquistare o meno Bitcoin – o meglio, se tenerlo in considerazione come asset per le riserve. Una questione che almeno ad avviso di chi vi sta scrivendo via oltre: è la testimonianza che almeno presso altri lidi certe discussioni non suonano come bestemmie e che c’è spazio per un’ulteriore istituzionalizzazione di BTC come asset.
Dall’altro fronte – sempre richiamando la ricerca che Ryan Lee e Bitget Research hanno condiviso con Criptovaluta.it c’è da guardare al mondo Ethereum tenendo conto di tante questioni che hanno sollevato anche importanti polemiche. Come ad esempio la vendita da parte della Ethereum Foundation di diversi $ETH, senza che la cosa sia stata preannunciata.
Qualcosa di cui abbiamo parlato anche con i diretti interessati e che abbiamo registrato in questo video. Piena coincidenza dunque sui fattori che abbiamo indicato nelle nostre analisi precedenti e quanto indicato da Ryan Lee. Voi fateci sapere la vostra sul nostro Canale ufficiale Telegram – dove ti aspettiamo con più di 33.000 dei nostri lettori per discutere di tutti i temi più importanti del mondo crypto.