A quanto pare non eravamo proprio morti. Ci stavamo soltanto riposando. Con Bitcoin che è vicino ai suoi massimi storici, c’è spazio anche per togliersi qualche sassolino dalla scarpa ripercorrendo un po’ cos’è successo quando – almeno all’interno di questo ciclo – eravamo diventati lo zimbello di quel boomeristan che si raccoglie sui principali giornali italiani.
Sì, era il novembre 2022, un tempo lontano, lontanissimo per i ritmi ai quali si vive l’utopia Bitcoin e crypto. Così lontano che in tanti avranno già dimenticato scherni e sberleffi. Ma come si dice dalle parti di chi vi scrive, scherni e corna tornano sempre indietro. E anche quanto accaduto da novembre 2022 ha confermato l’estrema affidabilità di questo pezzetto di saggezza popolare.
Dimenticare? Non su Criptovaluta.it, con un piccolo amarcord che farà sorridere chi c’era e che lascerà di stucco chi invece si è presentato al ballo di Bitcoin soltanto di recente.
Il titolo è stato poi cambiato. Prima campeggiava un ben più aggressivo “La mega truffa FTX spegne l’utopia delle criptovalute”. L’articolo è firmato da Mauro Del Corno ed è uno dei tanti funerali prematuri del comparot e di Bitcoin.
Fonte: Il Fatto Quotidiano Data: 14 novembre 2022 Versione completa: qui
Il pezzo forte: L’utopia alla base di questi strumenti è quella di un sistema monetario che si autoregola e si autovalida grazie ad un sistema interno, senza ingerenze esterne che, nei postumi della crisi di 14 anni fa, è risultata molto seducente. Bitcoin e fratellini sono maturati in condizioni monetarie del tutto anomale e senza precedent, con tassi di interesse nulli o addirittura negativi. Quella che era una situazione straordinaria, è stata scambiata per normalità.
Peccato che Bitcoin abbia fatto nuovi massimi con tassi che non si vedevano da tempo così alti. E che, dopotutto, siamo ancora qui.
Gli autori sono gli immarcescibili economisti in forza a BCE, Jürgen SSchaaf e Ulrich Bindseil. Il titolo è tutto un programma. La data anche.
Fonte: blog di BCE Data: 30 novembre 2022 Versione completa: qui
**Il pezzo forte: l’industria finanziaria dovrebbe stare attenta al danno di lungo termine nella promozione di investimenti in Bitcoin. L’impatto negativo sui rapporti con la clientela e il danno reputazionale all’intera industria potrebbero essere enormi una volta che gli investitori in Bitcoin avranno registrato ulteriori perdite.
Nel frattempo sono arrivate, ignorando i consigli dei due economisti, BlackRock, Fidelity, VanEck e altre società di gestione che a quanto pare non leggono il blog della Banca Centrale Europea. Chissà se sono ancora in tempo per correggere il tiro.
Qui in cattedra salgono, dalle colonne di Repubblica, Tito Boeri e Roberto Perotti, che godono meritatamente di ottima fama in Italia.
Fonte: La Repubblica Data: 30 gennaio 2023 Versione completa: qui.
Il pezzo forte: È ora di dire la verità: le criptovalute sono un imbroglio colossale, una tecnologia senza alcuna funzione sociale positiva, che arricchisce gli operatori a spese di milioni di piccoli risparmiatori ignari di cosa stanno comprando e dei rischi cui vanno incontro.
Prezzo di Bitcoin il 30 gennaio 2023: 22.712$. Prezzo di Bitcoin oggi: 72.800$.
Ancora Mauro Del Corno, ancora lo stesso giornale. Eravamo in uno dei momenti più bui del settore crypto, con la crisi di Terra Luna e conseguente scarico pesante sui mercati. E nell’articolo ce n’era anche per El Salvador, paese che aveva come massima colpa quello di aver aperto a Bitcoin.
Fonte: Il Fatto Quotidiano Data: 12 maggio 2022 Versione completa: qui
Il pezzo forte: In questa situazione El Salvador, primo paese ad aver adottato il bitcoin come valuta legale, rischia di rimanere stritolato. Da quando il paese ha fatto questa scelta il valore della moneta digitale è sceso del 40%, secondo le agenzie di rating se le cose non cambiano il paese di [sic] avvia velocemente verso il default.
Peccato che da allora El Salvador abbia cambiato enormemente la propria situazione finanziaria (basta guardare al valore dei bond sul mercato secondario). E che il fallimento fosse ventilato non per le (minime) detenzioni in Bitcoin, ma per problemi che il paese si trascina da decenni.
L’esperimento finito, premesse sulle quali sono nate le criptovalute… tradite. La fine di SBF e CZ è la parola fine su tutto quello che abbiamo vissuto. L’occasione ghiotta fu quella della condanna a CZ, fondatore di Binance; altro segnale, secondo le cassandre di ogni genere e sorta, della fine del settore.
Fonte: La Stampa Data: 28 novembre 2023 Versione completa: qui
Il pezzo forte: Un report delle Nazioni Unite del mese scorso sostiene che non c’è solo il tema dell’impronta carbonica (pari a quella di un paese come la Serbia per il solo bitcoin); ma anche l’uso di combustibili fossili e il consumo di acqua e suolo. Tutto questo in cambio di cosa esattamente? Arrivati a questo punto, con due tra i principali leader di questo settore colpevoli di diversi gravi reati, la domanda va fatta: abbiamo davvero bisogno delle criptovalute?
Sì, ne abbiamo bisogno. Gli esperimenti monetari decentralizzati hanno già cambiato il mondo e la vita di molti, a prescindere dai gain. E Bitcoin ha continuato a produrre blocchi – che è tutto quello che conta – anche durante la carcerazione di SBF e CZ.
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