È stata una serata di trimestrali molto intense per il mondo crypto. Sono infatti arrivate quelle di Coinbase, unico exchange su scala mondiale ad essere quotato in borsa – e anche quelle di MicroStrategy. Oltre i numeri secchi, che avremo comunque modo di commentare sul nostro Canale Telegram ufficiale, c’è stato un importante annuncio da parte della società di Michael Saylor.
Nel corso dei prossimi tre anni si punterebbe infatti, dalle parti di MicroStrategy, a raccogliere 42 miliardi di dollari per l’acquisto di ulteriori Bitcoin. Al momento MSTR possiede già 252.220 Bitcoin, per un controvalore ai prezzi attuali di 18,3 miliardi di dollari.
Si tratterebbe dunque – anche se le stime lungo 3 anni sono certamente difficoltose, di triplicare la quantità di BTC che la società in questione detiene. Una corsa a Bitcoin che – come avremo modo di vedere nel corso di questo approfondimento, sta interessando anche gli ETF, con numeri incredibili che non si vedevano da tempo.
La strategia di MicroStrategy è tutta per Bitcoin
Non esiste quasi più nulla della vecchia MicroStrategy, le cui attività storiche – se così vogliamo definirle – sono ormai una goccia nell’oceano delle sue detenzioni Bitcoin.
Il gruppo è fermo con gli acquisti dallo scorso settembre, ma non per questo si può considerare tra quelli che hanno tirato i cosiddetti remi in barca. Anzi, secondo quanto è stato annunciato all’interno del periodico appuntamento per la diffusione delle trimestrali, il gruppo ha rincarato la dose. Si punterebbe infatti alla bellezza di 42 miliardi di dollari da raccogliere, sempre a debito, per l’acquisto di ulteriori Bitcoin.
Questo permetterebbe a MicroStrategy di rivaleggiare con BlackRock e i suoi ETF, con la differenza però che nel caso di MSTR si tratterebbe di detenzioni dirette e proprie, mentre l’ETF di BlackRock ha detenzioni come proxy dei clienti che detengono quote dell’ETF stesso.
Giornata incredibile per l’ETF
Oltre alle dichiarazioni della società di Michael Saylor, valgono in modo importante in termini di sostegno al prezzo i risultati conseguiti nella giornata di ieri dagli ETF.
La sola BlackRock ha accumulato 872 milioni di dollari, con gli altri praticamente fermi, segnale che come avevamo anticipato c’è altro che sta accadendo dalle parti della società di gestione capitali guidata da Larry Fink. È l’arrivo di grossi istituzionali? Probabilmente sì – perché altrimenti sarebbe difficile da spiegare la grande corsa degli ultimi 15 giorni, della quale BlackRock, come è visibile nel grafico che alleghiamo, è stata in larga parte (quasi nella totalità) responsabile.
Un segnale buono sia per il breve che per il medio e lungo periodo – in quella che è una giornata relativamente piatta sotto il profilo del prezzo, complice una corsa incredibile che ha tenuto impegnati i mercati nel corso delle ultime sessioni.
Oggi si riparte, chissà se a caccia di nuovi massimi che certificherebbero l’incredibile stato di salute di un progetto che i soliti professori davano per morto da tempo.