I mercati americani spingono giù anche il mondo crypto: Bitcoin fatica a rimanere sopra i 71.000$, Ethereum fa registrare perdite importanti e il resto del settore segue. La scia è quella fissata da NASDAQ e S&P 500, i due principali indici delle borse USA, che pagano trimestrali di Alphabet, Microsoft e Meta che sono piaciute relativamente poco, almeno con il senno di poi.
Torna lo spettro di investimenti troppo gravosi nel settore AI, mentre mancano ancora piani per un rientro o quantomeno per l’inizio dei ricavi da un settore che è ancora in fasce. In una fase di mercato che è già relativamente agitata per altre questioni, i trader confermano una certa impazienza, che è poi diretta genitrice di una tensione che oggi si taglia con il coltello.
Soffrono dunque – con il -2% del NASDAQ e il -1,30% di SPX500, anche le criptovalute, che però al tempo stesso possono tirare un po’ il fiato in attesa della grande settimana che ci attende, che coinciderà con l’elezione del prossimo presidente degli Stati Uniti d’America. A pesare relativamente in negativo anche un leggero rimbalzo di uno degli indicatori dell’inflazione, che potrebbe complicare il piano di pronto rientro verso tassi più bassi per l’economia USA.
I fattori di cui tenere conto per capire il momento Bitcoin e crypto sono fondamentalmente due: da un lato ci sono state trimestrali dei giganti tech che hanno causato più preoccupazioni che altro. Dall’altro un PCE che indica come i prezzi siano ancora lì pronti a dare battaglia, causando non pochi grattacapi a Federal Reserve.
Ma andiamo con ordine: le trimestrali di Microsoft, Meta e Alphabet hanno confermato che a tirare molto sono i servizi cloud, che però non bastano da soli a allontanare le preoccupazioni per investimenti assai corposi nel mondo AI. Investimenti che Facebook ha confermato come in crescita per il 2025 e che le altre società senza dubbio alcuno seguiranno. Investimenti che arriveranno in una congiuntura economica ricca di insidie e che per questo motivo potrebbero creare più di qualche preoccupazione agli investitori.
Per quanto riguarda il PCE, abbiamo avuto dati leggermente superiori alle aspettative, che hanno però fatto venire i brividi a mercati che attendono comunque un ritorno su livelli di tassi di interesse più bassi. Non siamo ancora su livelli di inflazione che dovrebbero costringere Fed a rivedere i suoi piani, ma il dato di oggi è stato comunque un campanello d’allarme importante per ricordarsi che l’inflazione non è ancora completamente sconfitta.
Perfettamente in scia di un NASDAQ che paga le pessime performance di tutti o quasi i titoli principali, confermando una vocazione risk on dell’intero comparto crypto, a partire da Bitcoin.
Tutto questo a pochi giorni dalle elezioni USA che finiranno per decidere chi andrà a sedersi alla Casa Bianca: da un lato Trump, le cui quotazioni sembrano in crescita, favorendo il mondo crypto. Dall’altro l’incognita Dem: Kamala Harris, in caso di vittoria, sarà diversa dal suo predecessore in termini di apertura al mondo crypto?
Quel che è certo per ora non c’è tempo per annoiarsi. E che il cammino di avvicinamento alle elezioni USA potrebbe riservare ancora qualche sorpresa.
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