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Dati lavoro USA anomali: ecco come risponderanno Bitcoin e crypto

Dati lavoro USA anomali. Cosa cambia per il mercato?
5 ore fa
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I dati sul mercato del lavoro USA raccontano meno di quanto ci si aspettasse, nonostante almeno uno dei due sia in realtà arrivato su livelli molto distanti dalle aspettative. Disoccupazione stabile al 4,1% – sconfessando un vecchio meme tra gli economisti che la vuole sempre in trend – e Nonfarm Payrolls a 12k, mentre le previsioni indicavano come probabili i 100k. Bitcoin e crypto rispondono “bene”, recuperando dai livelli minimi che si erano raggiunti nel corso della sessione asiatica.

Distanza però che può essere spiegata sia come conseguenza dello sciopero – duro e lungo – dei portuali e della logistica e con l’impegno per l’uragano che ha colpito la Florida. Dato che i mercati interpreteranno con ogni probabilità come stagionale.

Cosa cambia? Poco o nulla sul breve. Al contrario di come si è letto altrove – da doomer che non riescono a raccogliere pubblico se non urlando che la fine è vicina – i tagli di novembre non sono stati mai messi in dubbio. Ed è un buon momento per tirare le somme di quanto sta accadendo sui mercati.

Tagli certi il 7 novembre: cuore oltre l’ostacolo, ma…

In realtà è cambiato molto poco di quanto i mercati hanno prezzato in termini di probabilità dei prossimi tagli. Si potrebbe procedere con tagli molto più rapidi in futuro, ma il dato è tutto fuorché decisivo. Ipotesi che forse piacerebbe a Bitcoin sul breve, ma che sul medio e lungo sarebbe, altrettanto probabilmente, la peggiore.

Fed Watchtool praticamente invariato

Senza aver paura di essere tacciati di eccessivo ottimismo in futuro, sottolineiamo come forse questo sia il migliore dei mondi possibili. Inflazione arcigna ma comunque vicina ai livelli target, mercato del lavoro che tutto sommato tiene e lattina calciata ancora in avanti, senza grosse preoccupazioni sul futuro almeno di breve.

C’è da aggiungere che in genere le recessioni arrivano in modo molto rapido. Per ora però siamo apparentemente ancora lontani – e c’è qualche motivo di ottimismo aggiuntivo rispetto a qualche settimana fa.

Il quadro peggiore possibile?

Rimane a nostro avviso quello di una recessione. Per quanto in tanti sognino di piombare alla fine del vivere civile per come lo conosciamo – allora sì che Bitcoin dimostrerà la sua utilità, dicono – sarebbe l’opzione peggiore (e fortunatamente la più remota) di quelle attualmente sul tavolo.

Se Jerome Powell dovesse farcela, se dovessimo effettivamente arrivare ad un “soft landing”, sarebbe probabilmente un evento storico che sarà ricordato per i prossimi anni – e possibilmente studiato anche nei corsi di economia politica.

Gianluca Grossi

Caporedattore ed analista economico. È divulgatore per blockchain, Bitcoin e criptovalute in generale. Solida formazione tecnica, si occupa del comparto dal 2015. Detenzioni: Bitcoin, Ethereum.

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