False analisi. Analisi che fanno scena e che però – soprattutto se prese da sole – ci dicono molto poco sullo stato di salute di un network, del token di riferimento e di quello che potrebbe essere il futuro dell’intero ecosistema.
Qualcuno dirà che talvolta certe metriche le abbiamo utilizzate anche su queste pagine. Quello che però abbiamo fatto molto raramente è stato prenderle come uniche per fare i conti con il possibile futuro che ci aspetta sui mercati.
Sarà un articolo che forse farà arrabbiare qualcuno, ma che sarà una buona base sulla quale discutere anche di quello che è lo strumentario utile per chi affronta, soprattutto sul piano fondamentale, l’analisi dei progetti.
Il cervello umano ama i pattern – e spesso ne vede anche dove non ci sono. In aggiunta, ama trovare soluzioni semplici a problemi complessi. E spesso tali soluzioni semplici a problemi complessi… non sono soluzioni. E sono buone soltanto per i social.
In questo approfondimento proveremo, dati alla mano, a scardinare certi strumenti che vengono utilizzati se non abusati dal grosso di chi si occupa di questa materia.
Ne abbiamo sentite di tutti i colori riguardo la quantità di Bitcoin sugli exchange. Sono metriche offerte da diverti servizi, che non coincidono, segno che è molto difficile avere contezza di quello che avviene presso… gli intermediari.
È vero che i mercati possono rimanere… senza Bitcoin o altra crypto, così da creare uno shock e causare al tempo stesso un repentino aumento dei prezzi? Il grafico sopra ci dice… forse non il contrario, ma che la correlazione è molto, molto scarsa. E anzi, che spesso tale correlazione è stata inversa.
È un calcolo che si fa da quando sono stati lanciati gli ETF negli Stati Uniti. Stanno comprando più Bitcoin di quanti ne siano prodotti. Il che è stato vero per il grosso delle giornate di scambio.
Tuttavia gli ETF non costituiscono l’intero mercato, così come non arrivano sul mercato in vendita soltanto i Bitcoin prodotti dai miner. E per quanto una domanda maggiore degli ETF abbia un impatto positivo sul prezzo (ma ci sono anche altri fattori e attori), è un calcolo sciocco e in larga parte inutile.
È utile, ma per fattori che spesso vengono ignorati. È più utile sapere quanti ne siano ancora nella tesoreria del gruppo di controllo. Ed è più utile capire quanto facilmente può essere cambiata.
Un esempio: Ethereum ha cambiato – per quanto indirettamente – la sua tokenomics. E questo con ogni probabilità è stato uno dei motivi che ha portato a performance non esattamente brillanti.
Per il resto, i tempi di rilascio programmati di nuovi token sono in genere più che scontati con anticipo dai mercati. E quindi are i conti con questo… è spesso più che inutile.
Ultimo fattore spesso esagerato: anche se grandi nomi hanno investito in un progetto, non è detto che sia una buona idea seguirli.
A questi grandi investitori vengono offerte condizioni migliori di quelle che invece vengono offerte a noi comuni mortali. E spesso i grandi prendono cantonate enormi. Vedi il caso FTX, che addirittura aveva al suo interno fondi pensione e grandi player dell’economia e della finanza tradizionali.
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