“Fatevi furbi, altrimenti…”
Per qualcuno sono attacchi. A nostro modo di vedere, l’inizio di rapporti più normali tra autorità e criptovalute. Il tema è ancora Bitcoin, che sta però a rappresentare l’intera categoria di criptovalute.
FCA, che dopo aver allertato gli investitori ha detto di essere pronta a regolamentare il settore, poche ore fa si è aggiunta anche FMA, authority che svolge in Nuova Zelanda gli stessi compiti di CONSOB.
“In Nuova Zelanda le criptovalute non sono regolamentate e sono spesso utilizzate da truffatori e hacker. FMA condivide le preoccupazioni di FCA sulla possibilità di perdere il denaro investito”.
Questo è quanto affermato da FMA all’interno di un discorso più ampio, che – sembrerà strano per un sito internet dedicato alle criptovalute – in parte condividiamo.
Questa è stata la prima preoccupazione di FMA, prima di mettere in guardia i propri cittadini sulla volatilità intrinseca di Bitcoin e del mondo delle criptovalute in generale.
E noi no possiamo che essere d’accordo: chi vuole investire in criptovalute non può affidarsi ad intermediari dalla provenienza poco chiara o che non possano offrire tutte le garanzie necessarie.
Per questo sul nostro sito consigliamo sempre di rivolgersi a exchange che hanno un’ottima reputazione e che soprattutto si assumono gli obblighi di custodia e tutela del nostro investimento come Coinbase e come gli altri che citiamo nelle nostre guide.
Aggiungiamo, noi della redazione di Criptovaluta.it, che per fare investimenti su Bitcoin, o anche trading su Ripple o su qualunque altra criptovaluta, ci si può sempre rivolgere a broker autorizzati in Europa come eToro e come gli altri che vengono consigliati sulle nostre pagine.
Questa preoccupazione di FMA non può che essere condivisa da tutti quelli che fanno promozione corretta delle Criptovalute, gruppo al quale ascriviamo anche il nostro sito. Perché il rischio, nel caso di intermediario truffaldino, è ingestibile, a prescindere da quali asset questo ci permette di contrattare.
L’altro messaggio che ci sentiamo di condividere da parte di FMA è l’importanza che il broker o l’exchange tenga i suoi conti su un fondo separato rispetto a quello aziendale, sia che si tratti di criptovalute, sia che si tratti invece di fiat currency che utilizziamo come base per le nostre operazioni.
Questa separazione rimane obbligatoria per tutti gli intermediari che hanno licenza europea. Se il broker che abbiamo scelto ha una licenza CySEC o altro tipo di licenza europea, terrà sicuramente in conti e istituti separati il nostro denaro e i fondi aziendali.
Una misura di sicurezza che possiamo trovare anche su Capital.com (qui per aprire un conto) e presso tutti i broker con regolare licenza UE.
Il messaggio di FMA è stato conciso e ricco di informazioni utili, soprattutto per chi si avvicina per la prima volta al mondo del trading di criptovalute.
È un peccato che le testate principali ne abbiano ripreso soltanto la frase centrale, condendola poi di toni allarmistici che non hanno ragione di essere.
Questo soprattutto perché il messaggio di FMA rimane un messaggio di cautela e di calma, che indica i fondamentali da seguire per essere certi di avere a che fare con broker per il trading di criptovalute affidabili e intermediari al di sopra di ogni sospetto.
Con buona pace dei broker e degli exchange che promettono ritorni tramite determinati investimenti: a meno che non si tratti di fornitura di liquidità, come ormai fanno diverse DeFi crypto da qualche tempo, non possono esistere ritorni garantiti negli investimenti di criptovalute.
E quando qualcuno li propone, possiamo essere certi del fatto di avere davanti un truffatore in piena regola.
Chi vuole investire in Bitcoin o in tutte le altre criptovalute – oggi ha un’ampia scelta di intermediari regolari e sicuri, anche se dovesse iniziare con capitali molto ridotti.
A patto che questi non propongano alcun tipo di trucco o di guadagno automatico, anche mentre i mercati continuano a salire, come hanno fatto nell’ultimo mese su BTC e su tutto il settore.
IQ Option (che qui si può testare in demo) è un altro dei broker che consente di accedere al mercato delle criptovalute. Con soli 10 euro per aprire un conto reale di trading e nessuna promessa falsa di guadagni automatici.
Possiamo imparare diverse cose: in primo luogo, che gli enti regolatori possono avvicinarsi al mondo delle criptovalute con un approccio meno sensazionalistico e rimarcando sin da subito i principali problemi del settore.
In secondo luogo che un mercato corretto può esistere anche in assenza, momentanea, di regolamentazione. Come fanno d’altronde tutti i broker che oggi offrono CFD sulle criptovalute, seguendo comunque le regole presenti per gli investimenti finanziari.
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