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Bitcoin verso i 100.000$: guida pratica per sbadati, giornalisti e analisti che sognano le crypto

C'è ancora tempo per studiare, capire, analizzare il settore e saperne di più. Qui qualche spunto sui cui riflettere.

Sta succedendo letteralmente di tutto – e per chi non ha seguito da vicino le evoluzioni di questo mercato negli ultimi mesi e negli ultimi anni c’è tanto da recuperare. Anche tra chi lavora come giornalista per i giornali finanziari mainstream e ora ha un disperato bisogno di farsi trovare pronto su Bitcoin e crypto.

Il nuovo presidente degli USA d’altronde è un crypto bro, Bitcoin sta fissando un massimo al giorno e anche le prime pagine della stampa finanziaria USA ospitano nomi invero particolari, come Solana, Dogecoin o ancora Aptos e Bittensor $TAO. Per chi vuole investire, per chi vuole saperne semplicemente di più e per chi ha bisogno di presentarsi in redazione col piglio di quello-che-ne-sa, ecco un recap di tutto quello che c’è da sapere su questo particolare momento del mercato crypto.

Prima di partire però un piccolo sassolino che vogliamo assolutamente toglierci dalla scarpa: ve l’avevamo detto che eravamo qui per rimanere. Non ci avete dato retta? Niente paura, c’è spazio per tutti a bordo.

Cosa sta succedendo al mercato crypto in 5 comodi punti

Sta succedendo di tutto, ci eravamo detti – e anche i più ottimisti sul futuro di Bitcoin e crypto mai avrebbero immaginato una situazione del genere.

  • Dipende tutto da Trump, o quasi

Leggendo svogliatamente le cronache finanziarie, avrai capito che l’elezione di Donald Trump c’entra tanto. Sì ok, ma perché?

ETF: SEC si è sempre opposta agli ETF sulle criptovalute negli USA. Ha approvato quelli su Bitcoin controvoglia e dopo una sentenza dei giudici contro la quale non poteva nulla. Ha approvato quelli su Ethereum dopo i rimbrotti di BlackRock, che negli USA conta più di tante agenzie governative. E ora approverà anche quelli su Solana, Ripple, Litecoin e tutti quelli che arriveranno più avanti.

Questo perché dopo l’elezione di Trump sono arrivate – proprio ieri – le dimissioni di Gary Gensler. È ancora per un paio di mesi il capo di SEC e il villain più importante del mondo crypto. E presto non lo sarà più.

LEGGI: per quanto possa sembrare assurdo, gli USA hanno leggi specifiche sulle crypto. Ce ne sono diverse sul tavolo e con gli equilibri ora a favore dei Repubblicani quelle che verranno approvate saranno certamente utili al settore.

TRUMP SHITCOINER? Con shitcoin si indica, neanche troppo bonariamente, ogni “progetto crypto” privo di grande utilità e che serve solo per far cassa. Il futuro presidente degli USA ha lanciato un suo progetto… poche settimane prima delle elezioni. Ne sta allargando gli scopi, sta aggiungendo servizi e sta anche provando a fare shopping (vedi BAKKT, società di intermediazione crypto). Quando il presidente degli USA ha un progetto crypto, non ci si può che aspettare un’apertura sostanziale per tutto il settore.

  • Non solo Trump

C’è poi tutta un’altra narrativa importante e della quale si parla troppo poco. Bitcoin è tornato ai massimi dopo 2 anni di inferno, che erano stati innescati da una serie di fallimenti a catena di intermediari, broker, exchange e fondi di investimento. Segno dell’immaturità del mercato – vedi caso FTX, 3AC, Celsius – ma indicatore anche del fatto che i prezzi che abbiamo visto nel 2023 erano più condizionati da certe circostanze che dal valore effettivo che i mercati avrebbero attribuito a Bitcoin e compagnia.

C’è un altro fatto: nonostante questi gravissimi eventi, le più grandi società finanziarie del mondo hanno continuato a sperimentare nel settore. Visa, Mastercard, PayPal, Stripe sono soltanto alcune delle grandi società che stanno investendo nel settore, lanciando i loro progetti per i pagamenti e più in generale sostenendone lo sviluppo.

100.000$? Non sono un traguardo così importante

C’è aria di ritirata intorno ai 100.000$. Come quando si arriva ad un risultato incredibile e si sente un po’ il bisogno di riposarsi, di mollare, di accontentarsi.

Lo mettiamo nero su bianco, come abbiamo sempre fatto. Non è un fad, non è una moda passeggera, non è qualcosa buono soltanto per occupare le prime dei giornali per qualche settimana.

C’è tanto, tantissimo che accade, che continuerà a accadere. Tante sorprese in serbo per gli scettici e tante occasioni per partecipare ad un mondo duro a morire.

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