Il 2025 sarà uno degli anni più entusiasmanti per gli storici del mondo crypto e del comportamento di questo particolare mercato in diverse condizioni macro. Partiamo da un principio: Bitcoin non ha mai vissuto una recessione vera e propria – fatta eccezione per i problemi esogeni derivanti dalla crisi COVID.
Ha attraversato però, brillantemente, una fase di tassi che sono saliti molto rapidamente e che sono rimasti su livelli piuttosto alti molto a lungo. Ma ora che tipo di scenari ci sono per l’economia USA? E che tipo di comportamento possiamo aspettarci dal mondo crypto e Bitcoin?
Proviamo a creare tre diversi scenari di analisi, due più strettamente macro e uno più strettamente politico, per capire che tipo di futuro potrebbe aspettarci nel 2025, dopo un 2024 che verrà ricordato come quello di una corsa incredibile per il grosso del settore (anche se non per tutti).
Il primo scenario è il migliore: si evita la recessione e tutti vissero felici e contenti
Il primo scenario è quello del cosiddetto soft landing, ovvero l’atterraggio morbido. Si torna su livelli di tassi sensibilmente più bassi rispetto a quelli attuali, non c’è recessione (neanche tecnica) e le borse tornano ad avere una base forte per una nuova crescita. Si tratterebbe di un nuovo ciclo, con il vecchio che non sarebbe stato interrotto se non da quanto è avvenuto dal COVID. Il PIL USA, d’altronde, sembrerebbe essere in un buono stato di forma
Perché riteniamo che sia lo scenario migliore per Bitcoin e crypto? Perché soprattutto le low cap non hanno mai sperimentato una recessione e perché tendono a comportarsi ancora, sul medio periodo, come asset risk on. Un crollo verticale delle borse sarebbe qualcosa che riteniamo da evitare, almeno per chi vuole godersi ancora un mercato tranquillo e non un fuggi fuggi come quello del 2022.
Cosa serve affinché si verifichi questo specifico scenario? Serve una Federal Reserve che non sia in ritardo sul ciclo, che stia tentennando sui tagli non perché incapace di prevedere il futuro del ciclo, ma semplicemente perché ha ragione.
Il secondo scenario, con due sotto-scenari
Il secondo scenario è quello di una recessione, che sarebbe inoltre aggravata dall’enorme difficoltà di sostenere una spesa pubblica elevata e anti-ciclica, date le attuali condizioni del bilancio USA. Jerome Powell ha già ricordato più volte e in pubblico che in realtà siamo su un cammino che porterà all’insostenibilità se non si cambierà rotta. Farlo si può, ma farlo durante una recessione sarebbe difficile, se non impossibile.
In molti vedrebbero in un periodo di crescita zero con l’inflazione che potenzialmente galoppa una situazione in grado di aiutare la diffusione di Bitcoin e in misura minore delle crypto. Non ne siamo pienamente convinto: lo scenario Mad Max sarebbe un territorio inesplorato, ed essere milionario tra le macerie non sarebbe probabilmente il migliore degli scenari possibili per il grosso dei nostri lettori.
Il terzo scenario: mentre l’economia tira a campare, l’esplosione del mondo crypto
È lo scenario più politico. A meno di gravi recessioni ci si potrebbe disinteressare di quello che avviene effettivamente nell’economia cosiddetta reale. E si potrebbe guadagnare campo (e dunque anche livelli di prezzo più alti) senza colpo ferire, grazie ad un ambiente profondamente cambiato dalle parti di Washington.
È qualcosa che ci aspettiamo possa accadere anche lateralmente agli scenari uno e due che abbiamo elencato sopra. E siamo tra i pochi ad essere relativamente convinti delle promesse elettorali del futuro governo USA, fosse anche soltanto per interesse personale.
Non sta a noi dare giudizi politici – e ci mancherebbe. Quello che ci limitiamo a indicare è che difficilmente si potrà fare peggio di quanto è avvenuto con la precedente amministrazione. E che quindi c’è lo spazio per vedere espansione e normalizzazione del settore, a prescindere da quanto sia effettivamente accaduto.