Eric Balchunas, fino ad oggi estremamente affidabile sugli ETF Crypto negli Stati Uniti, ha appena pubblicato le sue previsioni sui prossimi crypto ETF negli USA. In ballo, come dovrebbero sapere bene i nostri lettori, ce ne sono tanti. Sono stati già richiesti infatti ok per SOL, XRP, HBAR e LTC, e probabilmente ne arriveranno degli altri.
Saranno tutti approvati, dice Balchunas di Bloomberg, ma non tutti nello stesso periodo. Ce ne sono infatti due su quattro che hanno un vantaggio importante: non sono mai stati nominati security da SEC e dunque potrebbero incontrare porte aperte prima degli altri.
Si tratta di $HBAR e di $LTC, perché il primo non è mai stato incluso in cause che SEC ha intentato agli exchange. E di Litecoin, che invece è considerato da sempre da CFTC una security al pari di Bitcoin.
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Chi prima chi dopo, ma saranno approvati
Si tratta di una buona notizia nel complesso. Saranno probabilmente tutti approvati gli ETF che sono in attesa di OK da parte di SEC. Si tratta di ETF in Solana, ma anche in Litecoin, e poi in Hedera Hashgraph e per finire Ripple.
Ci sono però dei vantaggi concreti per alcuni progetti: Ripple ha dei trascorsi burrascosi con SEC, che dovranno essere risolti prima dell’OK. Solana non è mai stata accusata direttamente, ma è finita nella lista di security di alcune cause contro [exchange(https://www.criptovaluta.it/exchange) come Coinbase e Binance.
Tutto ok invece per HBAR, che non è mai stata citata (a nostro avviso per caso, ma questa è un’altra storia) e per Litecoin, che invece è stata sempre considerata una commodity, ovvero analoga ad una materia prima, cosa che la mette al di fuori del raggio di azione di SEC.
Sono comunque ottime notizie
A prescindere da chi verrà approvato prima, si tratta di una notizia positiva, a patto ovviamente che anche a questo giro abbia ragione un ottimo Eric Balchunas, che è stato sempre molto affidabile sul tema ETF Bitcoin e crypto.
Negli USA si va avanti, si apre al settore, mentre in Europa probabilmente si farebbe di tutto per tornare… indietro. Staremo a vedere se il vento che soffia da Washington finirà per travolgere l’arrocco europeo, a pochi giorni dall’ingresso in vigore di un MiCA che piace sempre meno.