Il 20 gennaio prossimo giura Donald Trump – e come è noto a chi segue il nostro sito – sono in tanti a aspettarsi novità rilevanti per tutto il mondo crypto. Tra i più entusiasmati dal cambio di passo alla Casa Bianca ci sono appassionati e investitori in Ripple XRP.
$XRP è stata la crypto – tra quelle di vertice in termini di marketcap – che forse ha guadagnato di più da quando a novembre Trump ha sconfitto Kamala Harris. Ma cosa aspettarsi ora? Ha senso aspettarsi un cambio di passo radicale negli USA che permetta a Ripple di tornare a espandersi nella prima economia mondiale?
Vediamolo insieme in quella che sarà una rassegna di ciò che c’è in ballo davvero – e di ciò che invece è stato ingigantito dai social di parte.
Trump e Ripple: cosa ci si può aspettare davvero?
Ripple è stato il progetto di gran lunga preso più di mira – almeno tra quelli più rilevanti per capitalizzazione di mercato – dalle scorse amministrazioni USA. Non solo Gensler, perché in realtà la causa SEC vs Ripple risaliva ai tempi del predecessore Clayton, per quanto poi abbia prodotto i suoi effetti più importanti durante la reggenza di Gary. È dunque perfettamente razionale che i mercati abbiano fatto correre XRP sin dal giorno dell’elezione di Trump.
Il grafico parla chiaro: dalla prima settimana di novembre a oggi Ripple ha avuto una corsa importante. Ma potrà continuare tenendo conto delle tante aperture che Trump ha premesso a tutto il mondo crypto?
- Più affari in America
Vero: Ripple fino a oggi è stata molto limitata dalla causa contro SEC. Basti pensare che gli exchange che operano in quel paese l’avevano addirittura delistata. Ora si è tornati alla normalità in quel senso (perché SEC ha perso la principale delle cause), e non c’è molto da cambiare almeno in termini di presenza sugli exchange.
Discorso diverso per accordi però con banche e altri operatori economici: ci vuole più tempo, e quel tempo è ripartito da un lato dopo aver “vinto” contro SEC, dall’altro probabilmente ripartirà anche grazie a quanto arriverà… con Trump.
- Stop a debanking
È una questione che riguarda soltanto in modo indiretto la questione Ripple. Si parla di debanking che è avvenuto a carico di diverse società e progetti crypto. Questo per pressioni di FDIC verso le banche che collaboravano con tali progetti o semplicemente offrivano servizi.
L’amministrazione Trump sembrerebbe essere più che decisa a invertire la situazione, ovvero addirittura a imporre alle banche di trattare i soggetti crypto come le altre industrie. E questo avrà dei riflessi importanti per i progetti più istituzionalizzati, come appunto Ripple.
- Arrivano gli ETF
Non sappiamo quando, ma siamo sicuri che arriveranno. La nuova SEC sotto la guida di Paul Atkins sarà diversa da quella guidata da Gary Gensler. E una volta archiviata la questione security crypto, ovvero il ritenere il grosso delle crypto come se fossero contratti di investimento, si potrà vedere anche l’arrivo di un ETF su Ripple.
Ci sono già proposte, probabilmente ne arriveranno delle altre. Per JP Morgan in 6-12 mesi sarà in grado di attirare miliardi. E sarà tutta pressione sulla domanda di Ripple.
- Arrivano futures e opzioni
Ci saranno anche futures e opzioni che arriveranno al CME. Probabilmente per le opzioni si dovrà aspettare l’uscita dell’ETF, ma sarà comunque ulteriore struttura sul mercato di XRP. E in ultimo una nuova grande notizia, ammesso che Trump mantenga tutti gli impegni presi.
- Cosa non succederà
No, niente Ripple da Federal Reserve, né come crypto né tantomeno come canale/infrastruttura. Fed non si affida a terzi di questo tipo e mai lo farà, al contrario di quanto si legge altrove. Quindi ottimismo sì, ma senza prendere per buono tutto quello che si legge.
Nel frattempo Ripple guadagna oltre il 6% sulle 24 ore, compici evoluzioni presunte su ciò che rimane in piedi della causa contro SEC: il nostro pronostico? Si chiuderà tutto nel migliore dei modi.