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La crypto di Trump indigna moralisti, ipocriti e bigotti: 4 bugie top della pazza giornata di $TRUMP

$TRUMP logora chi non ce l'ha. E rivela ogni singola ipocrisia dei moralisti crypto.

Sono state 24 ore dominate in lungo e largo da quanto accaduto con il lancio del memecoin ufficiale di Donald Trump. Nel momento in cui pubblichiamo questo ulteriore approfondimento, $TRUMP ha guadgnato il 250% sul giornaliero, il 10% sull’orario e viene scambiato intorno a 47$. Il prezzo è quanto ha fatto discutere di più, almeno chi ha la pelle dura e spessa ed è abituato alle stranezze del mondo crypto.

Altri invece, approfittando della domenica, hanno deciso di vestire i panni dei moralizzatori, degli scandalizzati e degli indignati, come se il mondo crypto non fosse anche questo, talvolta soltanto questo – e come se Trump non avesse costantemente venduto oggetti, fisici e digitali, più disparati per mettersi qualcosa in tasca.

Al massimo della stanchezza che si prova solo dopo aver letto tra i 1.000 e i 2.000 tweet degli indignados, tutti dello stesso tenore e tutti identici anche nella forma, è il momento, almeno ad avviso di chi vi sta scrivendo, di fare il punto della situazione, cercando di andare oltre le banalità che hanno cercato di spegnere una giornata molto divertente.

Banalità, fesserie da indignati e calcoli sbilenchi: una giornata da urlo nel mondo crypto

Donald Trump, lo saprà ormai anche chi sta soggiornando nella Stazione Spaziale, ha lanciato un suo meme token su Solana. L’impatto è stato così forte sul mercato, che anche $SOL (nuovo ATH), $JUP e $RAY hanno fatto registrare una crescita incredibili. A fare ancora più rumore però è l’esercito degli scandalizzati, dei preti della blockchain che dopo aver passato la vita a sponsorizzare progetti, oggi prendono le distanze da un mondo crypto che, dicono, non riconoscono più.

  • Cosa c’è di diverso da…

Nel corso dell’ultimo anno abbiamo visto la crescita esponenziale di Pepe, WIF, BOME, FART (sì, vuol dire peto in inglese, il massimo dell’ilarità), Bonk, Pengu, SPX6900, Brett e compagnia. Una lista lunghissima di meme token che hanno fatto la fortuna di tanti, e che hanno rovinato probabilmente altrettante persone.

C’è una differenza sostanziale con quanto lanciato da Trump? No. È un problema per il “mondo crypto” che vuole cambiare il “mondo finanziario”? No. Sarebbe come dire che la presenza di società per azioni che falliscono, truffano, imbrogliano e poi magari scappano è in realtà un attentato al concetto stesso di società di capitali. Non è così.

  • Trump lo ha sempre fatto

Curioso anche, almeno ad avviso di chi vi scrive, la posizione di chi fa lo scandalizzato perché a farlo, questa volta, è il presidente degli Stati Uniti. Soltanto poche settimane fa lo stesso presidente aveva lanciato World Liberty Financial.

Trump 47
Vendute su licenza

Un lancio che definire flop è un eufemismo, per un progetto DeFi che ancora non si è capito cosa debba fare. Durante la scorsa presidenza e anche in questi quattro anni sabbatici che ha dovuto prendersi per aver perso le precedenti elezioni, Trump ha lanciato NFT e altra paccottiglia, comprese scarpe fisiche a tema Bitcoin.

Le scarpe che vedete qui nella foto sono merchandising ufficiale di Donald Trump. E potete pre-ordinarle a 299$.

  • È un problema per il mondo crypto

Non lo è. È una sponda per quei quattro fessi rimasti a dire che non c’è bisogno di una nuova infrastruttura finanziaria, anche se in genere la profondità della loro analisi non riesce a andare oltre il c’è roba strana e inutile onchain, quindi non serve a nulla.

Sarebbe come dire che Internet non serve a nulla perché una parte rilevante del traffico che genera è legato all’intrattenimento per adulti. E anche a pessime ricette di piatti tradizionali. Un non sequitur di proporzioni bibliche, che non posso che invitarvi a ignorare.

  • Trump ha quintuplicato il suo patrimonio!

L’estrema diffusione di questa convinzione la dice lunga sulla cultura finanziaria di chi fa il serissimo prete della blockchain della domenica.

Trump ha venduto anche bistecche a suo nome

Il calcolo che è stato fatto è il seguente: siccome l’80% dei token è nelle mani di insider (e quindi Trump!), allora l’80% dei 9 miliardi di marketcap raggiunti dal token sono patrimonio di Donald Trump.

È, anche questa, una fesseria incredibile. A chi riuscirebbe a vendere tutti quei token, al prezzo attuale, Donald Trump? Risposta breve: assolutamente a nessuno. E quindi no, non ha 9 miliardi di dollari, né 7, né 5. È il problema di calcolare la ricchezza dei grandi detentori di asset al valore attuale di quegli asset, soprattutto quando ne detengono una parte considerevole.

È un discorso che abbiamo già affrontato tante volte sul nostro Canale Telegram Premium e che affronteremo fino a quando tutti non avranno capito che per portare il marketcap di qualcosa a 9 miliardi non servono 9 miliardi. E che avere 9 miliardi di dollari in $TRUMP ai prezzi attuali non vuol dire esattamente avere 9 miliardi di dollari.

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la mamma di Antonio
la mamma di Antonio
6 ore fa

La cosa buffa è che eravate (quasi) tutti contenti di Trump quando pompava le vostre sacche e ora rosikate quando pompa quelle di qualcun altro (chi ha comprato il suo token spazzatura) 😀

Poi che l’uomo più potente del mondo, che può fare decreti per muovere i soldi della nazione più potente del mondo (come ha già dichiarato e tutti aspettano per domani con la riserva Bitcoin) possa lanciare a due giorni dal proprio insediamento un token in cui l’80% della supply è in mano sua a me pare qualcosa di ben più grave dell’insider trading, ma se sta bene a loro/voi… del resto è un paese che ha perso totalmente la credibilità giuridica con i fatti di Capitol Hill e con Biden che grazia il figlio (sì, fanno schifo tutti)

L’argomentazione “Trump lo ha sempre fatto” mi pare un po’ deboluccia

Saluti!

la mamma di Antonio
la mamma di Antonio
6 ore fa

Mi dimentico sempre di mettere sempre i soggetti, è vero.
Hai appena scritto un articolo “contro” chi rosika; secondo te mi riferisco a te quando dico “rosikate”? Mi sto riferendo alle centinaia di utenti cripto che si indignano solo ora, mentre prima tutto andava bene. Quelli a cui Trump sta simpatico a fasi alterne – a seconda del loro interesse personale

Giorgio
Giorgio
5 ore fa

Buongiorno da giorgio. Ma avendo 25 mila follower non era più idoneo fare una attenta analisi del mondo finanziario dalle notte dei tempi e fare un passo avanti nel indirizzare i lettori che vi supportano specie i premium e dire guardate a vostro rischio metteteci qualcosina. Senza rispondere che non fate suggerimenti trading.. molte persone hanno seguito la notizia che era una scam

Marco
Marco
1 ora fa

chiamare “crypto” un prodotto emesso a cadenze fisse e “coniato” da una società mi sembra eccessivo. Questi sono “tagliandini elettronici” senza valore sottostante come erano i miniassegni delle banche italiane. Una crypto deve poter essere estratta dal nulla ed essere ad esaurimento. Questa è una delle tante emissioni truffa. Contenti voi… p.s. Non posseggo crypto e non le ritengo uno strumento legale, ma questa roba è tutto tranne che criptovaluta.

Alessio Ippolito
Admin
Alessio Ippolito
4 secondi fa
Reply to  Marco

Salve e grazie per la sua interessante disamina. Un pezzo del suo intervento mi ha davvero incuriosito e vorrei pertanto focalizzare qui il mio focus. Ad in certo punto lei asserisce che NON ritiene le crypto “uno strumento legale’. Sulla base di ciò asserisce questo?

Quali sarebbero pertanto per lei gli strumenti legali?

Certo di una sua argomentazione nel merito.