Effettivamente mancava ancora all’appello – ed era tra le poche a mancare tra quelle che occupano posizioni di vertice all’interno del mercato crypto, almeno per capitalizzazione di mercato. Cardano avrà il suo ETF. Anzi, Grayscale ha richiesto approvazione per la trasformazione di un proprio fondo in ETF che avrà in cassa direttamente $ADA.
Si tratta soltanto dell’ultimo sforzo dei gestori di fondi negli USA, che nelle scorse settimane, complice un clima cambiato – e di molto – a livello politico, hanno richiesto approvazione per ETF su Ripple, Solana, Dogecoin, HBAR, ma anche Litecoin, Trump e Melania, BNB e Polkadot.
Non è chiaro per il momento quali siano gli intendimenti di SEC e quanto tempo potrebbe volerci per arrivare all’approvazione di questi prodotti. Quello che sappiamo è che il mondo ETF, negli USA, sembrerebbe essere definitivamente cambiato. E che avremo alte probabilità di vedere approvazioni rapide e su asset sottostanti che prima non sarebbero mai stati approvati.
Ora tocca anche a Cardano
Ora tocca anche a Cardano. La criptovaluta $ADA potrà essere sottostante di un ETF quotato negli USA e gestito da Grayscale, società che già ha un ETF su Bitcoin e su Ethereum. La stessa società di gestione ha inviato delle richieste di approvazione per ETF su Litecoin, Solana, Ripple e anche Dogecoin.
A inviare la richiesta di approvazione in forma di 19b-4 è stato il NYSE, che sarà la borsa eventuale di quotazione di questo prodotto. La notizia è stata accolta in modo molto positivo dai mercati, con $ADA che guadagna rispetto alla giornata precedente oltre il 15%, arrivando a stazionare sopra gli 0,81$.
L’approvazione è incerta e dipenderà probabilmente dall’approvazione delle richieste di ETF su Solana. Le due cripto condividono infatti qualche problema, in passato, con SEC, che le aveva entrambe inserite nella lista di crypto che non sono commodity, ovvero che sono security e che dunque avrebbero dovuto essere registrate prima di essere offerte per il trading.
Questo però è avvenuto quando a capo dell’agenzia c’era Gary Gensler, particolarmente avverso al settore e costretto – forse qualcuno lo avrà dimenticato – ad approvare gli ETF su Bitcoin perché di fatto obbligato dai tribunali.
Quanta domanda potrà esserci per questo tipo di prodotti?
Saranno i mercati a rispondere. L’idea che ci siamo fatti è che principalmente vivranno di luce riflessa almeno per la prima fase della loro esistenza, guadagnando inflow in proporzione a quanto avverrà per gli ETF Bitcoin. Questo in virtù di strategie di diversificazione che – pur non avendo sempre statisticamente senso, vengono comunque impiegate da fondi grandi e piccoli e da investitori sofisticati.
Ad ogni modo il responso arriverà dal mercato: anche un piccolo aumento della domanda su $ADA potrebbe impattarne molto positivamente sul prezzo. O almeno questa è la considerazione che hanno fatto i mercati ieri.