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RISERVA BITCOIN E CRYPTO USA: è tutto vero! Donald Trump firma ordine . Reazione scomposta mercati

Arriva l'Ordine Presidenziale di Donald Trump: gli USA hanno ufficialmente una riserva Bitcoin e crypto.

L’Ordine Esecutivo del Presidente degli Stati Uniti che stabilisce una Riserva Federale in Bitcoin è arrivato. È stato firmato nella tarda serata di ieri, giovedì 6 marzo, e per ora non ha entusiasmato granché i mercati, che hanno invece – alla notizia – corretto, salvo poi recuperare di nuovo.

Rispetto al momento della firma siamo comunque ancora sotto del 3% circa per Bitcoin e su percentuali simili per il grosso del resto del comparto.

Gli Stati Uniti partiranno dal finanziare la riserva con Bitcoin e criptovalute che sono stati ottenuti tramite sequestri all’interno di procedimenti penali e non ci saranno acquisti. E prima di fare qualunque altra cosa, sarà necessario – questo impone l’Ordine Esecutivo – fare la conta di quanto Bitcoin e quante crypto effettivamente siano nelle mani del governo federale, problema non da poco dato che durante le prime indagini condotte da David Sacks sarebbe emerso che in realtà i BTC effettivamente in possesso del governo federale potrebbero essere meno del… dichiarato.

Nasce la riserva strategica degli USA su Bitcoin e crypto

Nasce la riserva strategica su Bitcoin e su altre criptovalute, per quanto in modo diverso da quello che in tanti si aspettavano. L’Ordine Esecutivo firmato da Donald Trump indica alla propria amministrazione di avviare i preparativi affinché si abbia tale riserva. Si chiamerà Bitcoin Strategic Reserve e deterrà – almeno in una fase iniziale – gli asset che sono stati sequestrati dal governo federale.

Sempre all’interno dello stesso Ordine Presidenziale è stata indicata la necessità di avviare una riserva in altre criptovalute. Anche questa riserva partirà da quelle sequestrate all’interno di procedimenti civili o penali e che attualmente si trovano già nei forzieri digitali del governo federale.

Con un pizzico di mistero: il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha infatti ordinato prima un inventario degli asset digitali che sono o dovrebbero essere in possesso del governo federale. Un inventario che sarà necessario, perché almeno dalle indagini di David Sacks sembrerebbe che non tutte le criptovalute e i Bitcoin che dovrebbero essere nei forzieri digitali degli USA ci siano davvero.

Cosa c’è attualmente nelle casse del governo USA?

Ci vorrà del tempo prima di avere dei numeri affidabili e concreti e per ora dovremo accontentarci di quanto è stato raccolto da Arkham qui che però potrebbe essere non completo.

CryptoQuantità
Bitcoin198.109
ETH56.035
USDT122 mliioni
WBTC750,72
BNB40.293
wBNB22.175
WETH5.205

Le principali per controvalore

Ci sono poi anche detenzioni, anche se meno rilevanti, in TRX, UNI, LINK, RNDR, SAND, BAND, FTT.

  • L’altro giallo

Durante una precedente dichiarazione, quella di domenica scorsa, il presidente Trump aveva parlato esplicitamente di Solana, Ripple e Cardano come token che avrebbero fatto parte della riserva. Non è chiaro per il momento se, come e quando questo avverrà.

Nell’ordine presidenziale viene chiesto inoltre ai membri della task force di individuare altre vie per acquistare criptovalute, senza però avere impatto sul budget federale.

I segretari del Commercio e del Tesoro sono autorizzati a sviluppare strategie che siano neutre sul budget per acquistare ulteriori Bitcoin – mentre non sembra che si potrà fare los tesso con le altre crypto.

Questo secondo quanto è stato riportato da David Sacks, che è lo zar della task force dedicata alle criptovalute all’interno del governo Trump.

Non è chiaro perché il presidente abbia citato le tre cripto citate domenica scorsa. Dobbiamo però aggiungere che non conosciamo ancora il contenuto completo dell’Ordine Esecutivo – qui l’annuncio ufficiale della Casa Bianca – e che potremmo saperne di più già oggi, quando è previsto il meeting sempre alla White House tra Trump, la task force, e alcuni dei più rappresentativi membri dell’industria.

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