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Ethereum Staking ETF

Ethereum: assalto allo STAKING per gli ETF. In due avanzano richiesta. Sarà bullish

Ethereum staking: si fanno avanti altri due ETF. Perché cambierà tutto.

Ci siamo? Probabilmente sì. Cboe, la borsa che quota gli ETF su Ethereum per Fidelity, Franklin Templeton, VanEck e Invesco ha iniziato a inviare delle richieste di aggiornamento per gli ETF su Ethereum. Sì, si sta chiedendo di introdurre lo staking, che era stato negato dalla vecchia gestione di SEC.

Ora però, con Mark Uyeda che governa l’agenzia in attesa dell’arrivo di Paul Atkins, ci sono buone probabilità che l’agenzia governativa che si occupa di regolamentare i mercati negli USA, dica finalmente di sì. L’introduzione dello staking renderebbe questi prodotti più interessanti anche per gli investitori che non hanno mai operato nel mondo crypto crypto. Finirebbero infatti, in caso di ok da parte di SEC, per distribuire o comunque accumulare rendimenti.

Rendimenti che gli ETF su Bitcoin non possono offrire – per ovvi motivi – e che comunque renderebbero i prodotti fruttuosi in termini economici. Al momento nessuno degli ETF Ethereum quotati negli USA ha ricevuto ok da parte di SEC per l’introduzione dello staking.

Quanto vale lo staking su Ethereum ETF e perché è importante

Oggi gli ETF su Ethereum non hanno autorizzazione a mettere in staking gli $ETH che hanno in portafoglio. Questo vuol dire che stanno perdendo una percentuale superiore al 3% annuo di rendimento. Una situazione incresciosa, che però è stata l’unica via percorribile per ottenere, nell’estate del 2024, l’ok da parte di SEC per suddetti ETF.

La SEC guidata da Gary Gensler era infatti fortemente contraria alla possibilità che gli ETF facessero staking con le riserve degli ETF, e fu una condizione sulla quale ai tempi SEC non fu disposta a negoziare.

Con Gary Gensler che ha abbandonato l’agenzia dopo l’elezione di Donald Trump, gli equilibri sembrerebbero essere definitivamente cambiati. Ora c’è Mark Uyeda – da sempre pro crypto – a guidare azione e decisioni dell’agenzia e l’intendimento sembrerebbe essere di senso opposto.

Oggi Cboe ha inviato richiesta di aggiornamento sia per l’ETF di Fidelity – il secondo per capitale raccolto – sia per quello di Franklin Templeton, tramite aggiornamento del form 19b-4. Si dovranno attendere ora risposte da parte di SEC per capire quali saranno le possibilità di vedere questo prodotto aggiornato e dunque con staking incorporato.

Potenziale effetto sugli inflow

L’effetto sugli inflow sarà importante: il prodotto in questione, l’ETF su Ethereum, diventerà molto più interessante agli occhi degli investitori e sarà più attraente anche per chi per ora ha deciso di utilizzare crypto exchange o comunque altri tipi di intermediari.

Ci aspettiamo una decisione positiva, anche se comunque con tempistiche per il momento incerte.

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Mauro
Mauro
4 secondi fa

📌 Opinione sull’integrazione dello staking negli ETF su Ethereum

L’idea di integrare lo staking negli ETF su Ethereum potrebbe essere una rivoluzione per il settore crypto e la finanza tradizionale. Tuttavia, presenta sia opportunità che rischi.

✅ Perché potrebbe essere positivo?

✔️ Nuovo afflusso di capitali istituzionali

Se gli ETF su Ethereum permettessero lo staking, grandi investitori e fondi tradizionali entrerebbero nel mercato, aumentando la domanda di ETH.

Questo potrebbe portare a una crescita del prezzo di ETH nel lungo termine.

✔️ Maggiori rendimenti per gli investitori

Gli ETF tradizionali generano rendimenti solo con l’apprezzamento del prezzo.

Se includessero il rendimento passivo dello staking, diventerebbero strumenti finanziari ancora più interessanti e competitivi.

✔️ Aumento della decentralizzazione di Ethereum

Più ETH in staking = maggiore sicurezza per la rete Ethereum.

Gli ETF potrebbero contribuire ad aumentare la percentuale di ETH bloccato nel network, riducendo l’offerta circolante e potenzialmente facendo salire il prezzo.

✔️ Ethereum diventerebbe ancora più attraente di Bitcoin

Bitcoin è visto come “oro digitale”, ma non offre interessi passivi.

Ethereum con staking negli ETF offrirebbe un asset deflazionario che genera anche rendita, rendendolo più interessante per gli investitori istituzionali.

❌ Perché potrebbe essere un problema?

⚠️ Centralizzazione dello staking

Se troppi ETH venissero gestiti da pochi ETF (come BlackRock o Fidelity), il potere di validazione potrebbe concentrarsi nelle mani di pochi attori, riducendo la decentralizzazione della rete Ethereum.

⚠️ Problemi regolatori

La SEC (Securities and Exchange Commission) negli USA è molto severa riguardo agli strumenti finanziari crypto.

Potrebbe bloccare o limitare gli ETF con staking, rallentando l’adozione di Ethereum nei mercati tradizionali.

⚠️ Rischi di “slashing” e sicurezza

Se gli ETF usano staking su larga scala, potrebbero verificarsi problemi di sicurezza o rischi di slashing (penalizzazioni per validatori inattivi o malevoli), mettendo in difficoltà gli investitori.

📢 La mia opinione finale

💡 L’integrazione dello staking negli ETF su Ethereum sarebbe un enorme passo avanti per l’adozione istituzionale di ETH e potrebbe spingere il prezzo verso nuovi massimi storici.
💡 Tuttavia, bisogna stare attenti alla centralizzazione e ai rischi normativi. Se la SEC approvasse ETF con staking, Ethereum diventerebbe il più potente asset digitale nel mondo crypto.

🚀 Se l’ETF con staking viene approvato, ETH potrebbe diventare ancora più importante nel panorama finanziario.