Un tema che abbiamo già affrontato oggi e sul quale è il caso di tornare, anche perché è di quelli importanti, perché riguarda il prezzo di ETH in rapporto al boom dei layer 2. Un tema sul quale si è espressa anche Standard Chartered, importante banca multinazionale che con il suo analista Geoffrey Kendrick non è nuova a uscite audaci (e per qualcuno improbabili) sulle crypto e relativi prezzi.
Secondo l’analista di cui sopra, Base avrebbe sottratto la bellezza, da sola, di 50 miliardi di dollari dal marketcap di Ethereum, secondo un calcolo che vedremo più avanti.
Il risultato? Taglio del target a 4.000$ per il 2025, con lo stesso gruppo e lo stesso analista che solo poco fa parlavano di ETH a 10.000$ entro la fine dell’anno. Un taglio di enormi proporzioni, ma ha davvero senso? E quale delle due previsioni è in linea con il mondo reale in cui tutti viviamo? Quella prima o quella frettolosamente prodotta dopo?
-65% sul target Ethereum: parla Standard Chartered
Chi vi scrive non è un grande appassionato di previsioni delle grandi banche, perché si svolgono in larga parte come segue: le suddette banche – capita anche da JP Morgan – affidano le analisi crypto da inviare ai clienti a uffici relativamente periferici e a analisti che devono cercare anche di guadagnarsi un posto al sole sulle riviste e i giornali che si occupano di cripto. Il risultato sono sempre o quasi previsioni che hanno poco senso o che comunque sono scioccanti.
ethereum
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I dati si riferiscono al passato e non sono indicatori di risultati futuri.
Si parla di Ethereum. A parlare è Geoffrey Kendrick di Standard Chartered, lo stesso che aveva previsto per il 2025 un prezzo di ETH superiore ai 10.000$. Ora però lo rivede sensibilmente al ribasso, verso i 4.000$. Congiuntura di mercato sfavorevole? No. Secondo l’analista sarebbero i layer 2 il problema, come indicato con un parere ben più articolato da altri – tra i quali il nostro analista Alessandro Adami.
I layer 2 – Base in particolare – estraggono ora profitti super dall’ecosistema Ethereum. Stimiamo che Base (il layer 2 dominante su Ethereum) abbia rimosso 50 miliardi di market cap su Ethereum da solo.
Questa è la nota che ha condiviso con The Block e che in realtà fa eco a tante analisi simili che abbiamo letto negli scorsi giorni. La soluzione? Una tassa sui layer 2, così come i governi…
La soluzione sarebbe una tassa dei layer 2 sui super-profitti, allo stesso modo in cui il governo tassa ad esempio le imprese minerarie straniere che eccedono i livelli di profitto standard. Finché non succederà, ETH/BTC continuerà a scendere.
Credibile? Non credibile? Base non è nata esattamente ieri e che Dencun potesse creare qualche cambiamento nel paradigma economico lo avete letto su queste pagine già mesi fa.
Target credibile?
Difficile che sia credibile, tenendo conto del grande e repentino cambiamento da parte dell’analista di Standard Chartered, che tra le altre cose ricicla una proposta di zak.eth che abbiamo già analizzato qui.
Per il resto, sulla situazione effettiva di Ethereum (e anche BTC e SOL) ti invitiamo a leggere l’ultima analisi presente sul nostro sito.
La crescente adozione delle soluzioni Layer 2 rappresenta un’arma a doppio taglio per Ethereum. Da un lato, migliorano la scalabilità e riducono le commissioni, rendendo la rete più efficiente. Dall’altro, possono ridurre le entrate per i validatori della rete principale, influenzando negativamente il valore di ETH.
Tuttavia, è importante notare che le previsioni sui prezzi delle criptovalute sono intrinsecamente incerte e soggette a variabili imprevedibili. La capacità di Ethereum di adattarsi e innovare sarà cruciale per mantenere la sua posizione nel mercato.
In conclusione, mentre la revisione di Standard Chartered evidenzia sfide reali per Ethereum, la sua evoluzione dipenderà dalla capacità della comunità e degli sviluppatori di affrontare queste problematiche e sfruttare le opportunità emergenti nel settore delle criptovalute.