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Concetti base delle criptovalute: la differenza tra liquidità e market cap

Liquidità e market cap sono due concetti chiave nel mondo crypto, ma hanno significati ed implicazioni differenti. Molto spesso gli shitcoiner giocano con questo rapporto per far credere che una moneta valga più di quanto sia realmente.

In questo articolo vediamo in cosa differiscono i concetti di liquidità e market cap, spesso erroneamente confusi all’interno del settore delle criptovalute. Soprattutto per quanto riguarda memecoin e token web3, è fondamentale saper distinguere le due fattispecie ed essere coscienti di quanto vale effettivamente una moneta digitale.

Approfondiamo il discorso di seguito.

Che cos’è la marketcap di una criptovaluta?

La market cap, o capitalizzazione di mercato, di una criptovaluta, rappresenta il suo valore totale presente in circolazione.  Semplicemente si calcola moltiplicando il prezzo di ogni singolo token per il rifornimento circolante . Facendo un esempio su Bitcoin, vediamo che la moneta ha un prezzo attuale di 83.113 dollari e una circulating supply di 19.83 milioni di BTC. La market cap sarà pari al prodotto tra questi due valori, ovvero 1,64 trilioni di dollari.

È importante capire che la market cap di un asset potrebbe crescere anche nel caso il prezzo rimanesse invariato, ovvero nell’ipotesi di un aumento delle quote in circolazione. Allo stesso tempo c’è da fare attenzione e non confondere questa metrica con l’FDV (Fully-diluted value) che rappresenta il prodotto tra il prezzo e la max supply. In parole povere, questo indicatore conta anche il valore delle monete che non sono state ancora emesse in circolazione. 

Generalmente un FDV che si discosta parecchio dalla market cap indica la presenza di una supply non circolante molto grande. Questa condizione è presente soprattutto nei token DeFi, dove spesso una parte significativa della supply è bloccata in meccanismi di vesting, staking o riservata al team e agli investitori iniziali. In questi casi, un FDV molto più alto rispetto alla market cap, suggerisce una potenziale pressione di vendita nel lungo periodo.

Informazioni chiave sul prezzo e market cap di bitcoin, Coinmarketcap
Market cap e FDV di Bitcoin su Coinmarketcap. Fonte dati: https://coinmarketcap.com/currencies/bitcoin/

Che cos’è la liquidità e perché è importante nel mondo dei token?

La liquidità nel contesto delle crypto, rappresenta la capacità di un asset di essere acquistato o venduto senza determinare una ampia variazione di prezzo. Tendenzialmente una moneta molta liquida può ospitare grandi scambi senza che vi sia un impatto sul suo valore. Al contrario una bassa liquidità indica la presenza di un bene poco interessato che può essere soggetto a forti oscillazioni di prezzo, anche nel caso di operazioni relativamente piccole. Possiamo distinguere il concetto di liquidità a seconda della tipologia di mercato in cui avviene lo scambio, su exchange centralizzato (CEX) o decentralizzato (DEX)

Nei CEX, come ad esempio Binance, Bybit o Coinbase, le criptovalute vengono negoziate attraverso order book. Si tratta di un libro contabile che segna tutti gli ordini  a limite effettuati dagli utenti, in attesa che vengano “fillati” (eseguiti) da una controparte. Per essere corrisposto un ordine di acquisto (bid) deve essere abbinato con un ordine di vendita (ask) al prezzo indicato. La profondità dell’order book indica la quantità di ordini presenti sull’exchange. Un’ampia profondità consente di eseguire ordini a market ( che accettano il primo prezzo di vendita disponibile) senza causare un forte impatto sul prezzo.

Nei DEX, come Uniswap, Syncswap o Pancakeswap, si applica un concetto differente di liquidità. Le negoziazioni non sono regolate da order book ma da un AMM (automated-market-maker), che gestisce il tutto in modo decentralizzato senza intermediari. Qui non è necessario che un ordine venga corrisposto ad un’altro di direzione opposta, ma bensì che ci sia liquidità nella pool di riferimento. Ogni token su DEX è scambiato infatti all’interno di una pool di liquidità, dove sono depositati monete dai market maker ( fornitori LP) che possono essere utilizzate dagli utenti per il trading. Una pool con bassa liquidità indica un mercato dove un acquisto/vendita relativamente piccola impatta fortemente sul prezzo.

Attenzione a non confondere i due concetti: un caso pratico con le memecoin scambiate su DEX

Spesso si sente parlare di memecoin ad alta market cap che hanno raggiunto valutazioni stratosferiche in brevissimo tempo, senza considerare il fattore liquidità. Questo fenomeno è particolarmente comune tra le monete scambiate su DEX decentralizzati, dove la market cap può risultare uno specchietto per le allodole. Il suo valore di mercato può risultare ingannevole e dare l’illusione di una ricchezza maggiore rispetto a quanto sia realmente disponibile per gli investitori. Facciamo un esempio con la memecoin Fartcoin, dell’ecosistema Solana, disponibile per il trading sulla piattaforma Raydium.

La market cap della moneta è di 271,9 milioni di dollari, ma ciò non significa che sia possibile vendere token per un valore equivalente senza conseguenze sul prezzo. In realtà infatti la liquidità è di solo 11,1 milioni di dollari, poco più del 4% della market cap indicata. In pratica, se dovessero esserci vendite per 11,1 milioni, la liquidità della pool si esaurirebbe e il prezzo di FARTCOIN crollerebbe a zero. Per essere ancora più precisi, la liquidità di questa pool considera entrambi i token FARTCOIN e SOL: dunque il denaro reale disponibile per il trading è esattamente la metà, ovvero 44,592 SOL, per un valore complessivo di 5.5 milioni di dollari. Basterebbe un operazione di vendita per tutti quei SOL per far precipitare il prezzo della memecoin.

grafico Fartcoin e dati finanziari, Dexscreener
Maket cap e liquidità della memecoin Fartcoin su Dexscreener. Fonte dati: https://dexscreener.com/solana/bzc9nzfmqkxr6fz1dbph7bdf9broyef6pnzesp7v5iiw

In tutto ciò c’è però da far presente come, nel caso di token presenti sia su CEX che su DEX, esistano meccanismi per adeguare la liquidità in base alle necessità del mercato. Società che forniscono liquidità (market makers) e traders che fanno arbitraggio tra mercati differenti, contribuiscono a migliorare la stabilità dei prezzi nelle crypto. Ad ogni modo è fondamentale comprendere le implicazioni derivanti da una bassa liquidità, come slippage sui prezzi ed elevata volatilità.

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