Notizia bomba che arriva dal CEO di SBI Holdings, uno dei gruppi finanziari più importanti del Giappone e legato a doppio filo a Ripple da diversi anni. Secondo il lider maximo del gruppo, Yoshitaka Kitao, la società che gestisce XRP si quoterà in borsa non appena la causa con SEC arriverà alla sua (ormai ovvia) conclusione.
Una notizia che non ha avuto, almeno per ora, grandi ripercussioni sul mercato, con XRP che continua a guadagnare, rimanendo però in quota 1,40$, con una settimana che ha segnato il recupero secco dall’ultima importante correzione.
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Ripple si quoterà in borsa. Parola di SBI Holdings
Una notizia importante – si tratterebbe della prima blockchain di queste dimensioni a finire quotata in borsa – che però per il momento non sembra avere avuto degli effetti importanti sul valore di XRP, che viaggia comunque al 300% in più dei prezzi di qualche settimana fa.
Vale la pena sottolineare che non siamo davanti a rumors, ma alla dichiarazione di uno dei più importanti CEO della finanza giapponese, che ha scelto un’occasione di tutto rispetto (il briefing sulle trimestrali del gruppo) per sganciare quella che è, a tutti gli effetti, una bomba per il mondo delle criptovalute.
Ripple, soprattutto sul medio e lungo periodo, potrebbe guadagnare – e molto – da un’operazione del genere. Un’operazione che la consacrerebbe come criptovaluta di spessore, soprattutto per il mondo delle banche. Una cosa che in realtà è parte naturale dello sviluppo del token e del network, da sempre molto vicino al settore bancario internazionale.
Quello tra SBI Holdings e Ripple non è un’amore recente: i due gruppi collaborano da anni, con la holding giapponese che ha ad esempio utilizzato XRP per offrire premi ulteriori agli azionisti. E che ha utilizzato XRP anche per piani di reward per il suo piano di e-sports.
Il medesimo gruppo ha anche offerto, in passato, piani di mutuo e prestito basati proprio sulla criptovaluta di Ripple Labs. E, nel passato più recente, aveva anche invitato Ripple a trasferirsi in Giappone, a seguito della causa contro SEC che ha dominato in lungo e largo la storia recente del token.
Nel frattempo Ripple apre partnership con tre università
Nonostante la causa SEC, Ripple continua a stringere collaborazioni. Le ultime tre in ordine cronologico sono state attivate con l’università di Capetown e l’Università di New York. Queste vanno ad aggiungersi all’università del Michigan, alla Cornell e alla Duke, che hanno già stretto partnership con XRP in passato.
La causa SEC non sembrerebbe dunque, come d’altronde avevamo già confermato diverse volte nei nostri approfondimenti, ostacolo alla dominance, almeno nel suo particolarissimo settore di nicchia, di Ripple.
Le nostre previsioni su XRP rimangono molto positive, tanto sul breve quanto sul lungo periodo. La nottata non sarà ancora passata, ma all’orizzonte è chiaro che stia spuntando, anche per partner importanti come SBI, il sole.