Musk torna a parlare e Bitcoin scende sotto livelli che non si vedevano da tempo, con il token che, nel momento in cui scriviamo questo approfondimento, si trova poco sopra i 45.000$ per singolo token, ormai lontanissimo dai suoi massimi storici.
Un altro ciclo di vendite che da un lato è stato innescato dagli improvvidi tweet di Musk, dall’altro da un’aggressività dei venditori ormai classica del weekend. Con la possibilità, ventilata da Musk stesso, che Tesla si liberi dei suoi BTC (o forse no).
Sui mercati, in questo momento, è caos, con tutti i principali token che riportano perdite in doppia cifra o quasi, con una difficoltà di lettura enorme per il mercato, che ha incassato perdite molto importanti nel giro di pochi giorni.
Perdite che si sono riflesse poi sul crollo di tutto il comparto criptovalute, con la maggior parte dei token che hanno aperto la mattinata delle negoziazioni in Europa con perdite in doppia cifra accumulate durante la notte.
Elon Musk: i tweet che hanno lanciato BTC verso il baratro
Una giornata convulsa, per un mercato di Bitcoin che ha portato BTC ad una crisi come non si vedeva da tempo. È stato un vero disastro per Bitcoin, che ha toccato addirittura quota 42.000$, per poi tornare in quota 45.000$.
Dietro questa enorme distruzione di valore la regia, secondo molti volontaria, di Elon Musk, che come fa da qualche giorno a questa parte ha deciso di utilizzare il suo account Twitter per attaccare Bitcoin e la community che vi gravita intorno, ormai ai ferri corti con il magnate che guida Tesla e Space X.
L’antefatto: Tesla non accetterà più Bitcoin
L’annuncio di Tesla – che non accetterà più Bitcoin – è stato il casus belli. Con Elon Musk, idolo fino ad allora di una buona parte del mondo dei criptomaniaci – e le community di investitori e appassionati che gravitano intorno a Bitcoin, rapidamente etichettato come nemico.
Uno scontro che si è protratto per diversi giorni, con toni non esattamente pacati da parte di diversi esponenti di spicco del mondo Bitcoin. Da qui il tweet che ha dato il via alle danze ribassiste.
I Bitcoiner si prenderanno a schiaffi il prossimo trimestre, quando scopriranno che Tesla ha venduto il resto dei suoi Bitcoin. Con tutto l’odio che Elon Musk si sta prendendo, non lo biasimerei…
Questo il tweet di @CryptoWhale, personaggio già non apprezzatissimo nella community, che ha innescato la risposta di Musk.
Infatti
Ovvero un infatti, che ha lasciato pensare a molti (secondo noi erroneamente) che Tesla avesse davvero già venduto i suoi BTC. Cosa che, come vedremo tra poco, non è in realtà avvenuta, sempre secondo Elon Musk.
No, Tesla non avrebbe venduto i suoi Bitcoin
Nonostante il Tweet precedente di Musk avrebbe potuto far pensare il contrario, è arrivato un chiarimento sempre dello stesso Musk.
Per chiarire, Tesla non ha venduto nessun Bitcoin
Dichiarazione che meriterebbe però almeno un paio di considerazioni. Il fatto che Tesla non abbia (ancora) venduto non deve essere necessariamente motivo di ottimismo. Questo infatti vorrebbe dire che le spinte ribassiste arrivano da altrove e che nel caso in cui $TSLA volesse liberarsi in futuro di BTC, potremmo assistere a nuove correzioni.
In secondo luogo, ci sentiamo di prendere con le pinze la dichiarazione di Musk. Nel senso che tecnicamente non è vero che Tesla non ha venduto Bitcoin. La vendita di una parte dei BTC in cassa è fatto noto e confermato anche da Elon Musk.
Quanto contano i Tweet di Musk per il mercato?
Ancora parecchio – e per la maggioranza degli appassionati e degli analisti, ancora troppo. E non solo su Bitcoin, perché questa criptovaluta può trascinare giù progetti come EThereum e Ripple e più in generale tutto il comparto.
Dal lato positivo della vicenda, nonostante ci sia stata una correzione molto importante, Bitcoin ha prima tenuto sulla resistenza a 42.000$, poi ha recuperato in parte la perdita e ora si aggira intorno ai 45.000$. Segnale questo di forza – e anche di indipendenza dalle mattane di Musk.
Scende la rilevanza di Bitcoin – o quella di Elon Musk?
Chi oltre al dito vuole guardare anche alla luna, dovrebbe però chiudere questa bagarre con una considerazione. Bitcoin è in ritirata, ma ha tenuto su una resistenza di fondamentale importanza e sta vivendo una giornata di, seppur timido, rialzo.
Musk ha finito invece per inimicarsi il popolo delle criptovalute, infastidendo non solo i bitcoiners, ma anche chi è seriamente appassionato di Dogecoin, con intromissioni che, anche se per via indiretta, sono state rispedite al mittente.
Un bel tacer non fu mai scritto – e non fu neanche mai twittato. E per la community, i personaggi più rilevanti per il futuro diventano, oggi come non mai, Saylor e Dorsey, rispettivamente alla guida di MicroStrategy e di Twitter+Square. Che pur avendo atteggiamenti diversi verso Bitcoin, sembrano essere emotivamente più maturi per rivestire il ruolo di guida.
Guida che un mondo che fa della decentralizzazione il suo punto forte, forse non è neanche necessaria. Bitcoin e i suoi sostenitori, sia in termini di infrastruttura che di sostegno economico e finanziario, sembrano ormai essere grandi abbastanza da potercela fare da soli.