Home / Coinbase lancia il suo servizio di Fact Check!

Coinbase lancia il suo servizio di Fact Check!

La prossima battaglia nel mondo delle criptovalute non sarà tra token, ma tra informazione e fake news. Ne è la riprova la recente ondata di FUD che abbiamo documentato, spiegato ed analizzato sulle pagine di Criptovaluta.it nelle ultime settimane. La linea editoriale del nostro sito è chiara: ci siamo schierati in modo deciso contro il FUD.

Da ieri abbiamo un nuovo alleato. Coinbase annuncia infatti Fact Check, piattaforma media interna all’exchange che si preoccuperà di contrastare il fiume di fake news su Bitcoin ma non solo. Un’operazione alla quale diamo il nostro più caloroso benvenuto, perché aiuterà a ristabilire una narrativa corretta ed equilibrata, mentre piovono critiche (spesso infondate) da tutte o quasi le principali autorità.

Coinbase combatte il FUD con Fact Check
Coinbase lancia il suo Fact Check per contrastare FUD e false informazioni

Un impegno diretto dell’exchange che si è appena quotato in borsa ed è conscio di poter giocare un ruolo fondamentale nell’ecosistema delle criptovalute. Coinbase (qui per un conto gratuito) è e rimarrà uno dei principali exchange del mondo – con una vasta selezione di token e con una piattaforma Pro che possiamo utilizzare per gli scambi rapidi – e anima dell’apprezzatissimo programma Earn, che permette di guadagnare gratuitamente criptovalute in fase di lancio.

Tra poco sarà molto più di tutto questo, perché potrebbe farsi hub della riscossa informativa dei sostenitori, commerciali o tecnologici, di blockchain, criptovalute e finanza decentralizzata.

L’impegno di Coinbase non è banale

Il post di annuncio sul blog di Coinbase si apre con una dovuta disamina delle attuali condizioni del sistema informativo che gravita intorno al mondo delle criptovalute. Una posizione, quella di Coinbase, che è di raro coraggio.

Non è più il momento, afferma Coinbase, di porgere l’altra guancia, ovvero di evitare di battersi pubblicamente nella sistematica diffusione di notizie tendenziose o inventate di sana pianta su Bitcoin e sul complesso ecosistema che ci gravita intorno. Nonostante questa sia la strategia in genere consigliata dagli uffici stampa, per Coinbase non sarebbe più un’opzione percorribile.

  • Anche lo scontro diretto non sarebbe un’opzione per Coinbase

Anche l’eventuale scontro diretto non sarebbe un’opzione per Coinbase, dato che questo, sempre come riportato all’interno del blog, sarebbe caro da sostenere, sia in termini di denaro che di tempo. Quale opzione è rimasta sul tavolo? Semplice: pubblicare la verità, evitando eccessivi attacchi frontali a chi contribuisce a diffondere falsa informazione, con pubblicazioni basate su fatti oggettivi.

Una politica che è la stessa di Criptovaluta.it – con il nostro sito che è impegnato 24 ore su 24 e 7 giorni alla settimana a diffondere news autentiche, senza attacchi frontali a chi ha dei vantaggi economici a diffondere false news create ad arte.

Come si articolerà il progetto?

Sarà una nuova sezione del blog, dal nome Fact Check, dove saranno pubblicati articoli e approfondimenti sui principali temi di dibattito all’interno del mondo delle criptovalute.

La sezione è partita con 4 approfondimenti, di cui il primo sul falso impatto ambientale di Bitcoin – lungo la stessa linea che abbiamo tracciato in un nostro speciale. In aggiunta, vengono riprese anche vecchie vicende che hanno riguardato campagne di stampa create ad arte contro Coinbase – che coinvolsero al tempo anche il prestigioso The Times.

Un colpo al cerchio e uno alla botte, perché l’impegno di Coinbase sarà anche a tutela di un ecosistema nel quale opera con profitto e del quale è una delle compagnie più rappresentative. Ma di questo poco deve interessare, perché il risultato finale sarà comunque di rafforzare i ranghi di chi si batte, ogni giorno, conto una narrativa contro le criptovalute falsa e tendenziosa.

Sarà un cammino molto duro per Coinbase e per tutto il settore

Da un lato governi, giornali della vecchia generazione, banche centrali e banche classiche. Dall’altro invece un movimento rivoluzionario ma ancora molto giovane e con molte meno risorse economiche da poter spendere in pubbliche relazioni.

Certo è che l’impegno di società quotate darà una mano a riequilibrare gli schieramenti, con il fuoco di fila delle banche centrali – e di chi fa rimbalzare anche dichiarazioni decontestualizzate – che rimane il fronte più forte di questa guerra dell’informazione.

Iscriviti
Notificami
guest

0 Commenti
Inline Feedbacks
View all comments