EDITORIALE CRIPTOVALUTA.IT – Bitcoin si trova da qualche settimana in quello che, tecnicamente, viene chiamato movimento laterale, con i prezzi che oscillano all’interno di un canale ampio, ma senza che ci siano segnali chiari per un bear o un bull market futuro.
Una situazione che è delle più difficili da leggere anche per gli esperti – che pur stanno cercando di offrire delle chiavi per comprendere il futuro prossimo di BTC. Anche noi proveremo a dire la nostra, partendo dalle analisi offerte dai migliori esperti e aggiungendo il nostro punto di vista, sempre basato sui dati.
Anticipiamo però subito che non riteniamo che ci siano segnali di bear market imminenti e che in realtà ci siano ancora delle battaglie decisive da combattere. Con il mercato che continuerà probabilmente ad oscillare senza una meta chiara ancora per un po’.
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Bear o bull market in arrivo? La nostra analisi
Siamo quasi ad 1 mese dalla grande correzione che ha colpito Bitcoin e le altre principali criptovalute, rimuovendo dal mercato circa 1/3 della capitalizzazione complessiva, con BTC che ha toccato minimi anche inferiori ai 30.000$, dai quali poi è prontamente risalito, per risalire poi la china, senza però mai tornare sopra i 40.000$.
Una situazione di movimenti laterali e di lenta erosione delle posizioni a leva troppo alta, che da un lato sta annoiando chi è in attesa del movimento decisivo, dall’altro sta invece aumentando l’incertezza dei mercati.
Bisogna andare con ordine per comprendere la situazione di mercato, che è rara, ma non unica. In realtà qualche elemento a disposizione per comprenderla ce lo abbiamo. E per il resto, ci affideremo anche alle analisi di chi si occupa professionalmente di mercati.
- 30.000$ e 40.000$: sono questi sono i bordi del canale
Come abbiamo anticipato ormai da tempo sulle nostre previsioni Bitcoin, i due valori di riferimento per capire il prossimo trend di BTC sono rispettivamente i 30.000$ e i 40.000$. Secondo diversi analisti (ma questa è anche la nostra opinione) superati questi livelli potrebbe innescarsi un trend di medio periodo positivo o negativo, con supporti e resistenze che si riformeranno soltanto una volta che saremo stabilmente al di sopra o al di sotto di questi livelli.
- Il trend è stato moderatamente rialzista, almeno negli ultimi giorni
Anche se con straordinaria lentezza, Bitcoin si è mosso verso l’alto. E ha creato dei nuovi supporti, per quanto siano in realtà molto soft, sempre più in alto. In altre parole, è andato avvicinandosi verso la resistenza, allontanandosi dal supporto. Qualcosa che ha fatto cambiare idea ai tanto che vedevano il bear market come ormai ineludibile.
JP Morgan: in arrivo il bear market (almeno secondo i futures)
Una delle opinioni più forti circolate nelle ultime ore è quella di JP Morgan, la famosa banca d’affari, che ha individuato un pattern di mercato simile a quello del 2018, in occasione della prima grande correzione del settore.
I futures su Bitcoin sono in backwardation, ovvero il prezzo del future è più basso del prezzo in consegna adesso. Per quanto possa essere corredata di grafiche (che riportiamo), questa opinione vale quel che vale – e riteniamo che sia il classico tappabuchi per analisti e per riviste in carenza di notizie. Per un duplice ordine di motivi: in realtà i futures in scadenza rolling hanno un prezzo più elevato di quello spot. O meglio, le due eventualità si alternano.
In secondo luogo perché le considerazioni su effetto contango e backwardation sono proprie delle materie prime, con la consegna e lo stockaggio che hanno dei costi. Cosa che non si può dire di Bitcoin. Purtroppo continua il FUD alimentato non solo da analisti che poco comprendono l’effettiva portata di Bitcoin, ma anche da qualche giornalista disperatamente alla ricerca della notizia del momento.
Non è detto che si ripeta il ciclo del 2018, che fu effettivamente caratterizzato tanto da backwardation e da un trend negativo che bruciò oltre il 75% del valore di BTC (e dell’intero mercato). E non siamo neanche sicuri del fatto che possa esserci effettivamente una backwardation sostenuta.
Inflow e Outflow dagli exchange: cosa ci dicono i dati
Per quanto riguarda l’inflow e l’outflow, che misurano la quantità di Bitcion che entrano sugli exchange e quelli che ne escono, abbiamo delle notizie relativamente incoraggianti.
Fatta eccezione per il 6 giugno scorso, c’è stata una relativa fuga di BTC dagli exchange negli ultimi 10 giorni. Segno che non c’è più una grande pressione di vendita, che aveva portato all’indimenticabile (per molti investitori), crollo del 18 maggio.
Il dato non è così netto – e probabilmente nei prossimi giorni riusciremo anche a capire cosa ha portato il 6 giugno scorso ad un grande accumulo di BTC sui principali exchange. Che qualche istituzionale si sia chiamato fuori? Un’incertezza che potremmo anche sfruttare sui mercati, con Capital.com (qui per un conto demo gratuito), che offre MetaTrader 4 e TradingView, piattaforme professionali per analisi e gestione degli ordini. E con la possibilità anche di entrare allo scoperto sui trend negativi di breve.
Adoption: non solo El Salvador
Quella che si chiude oggi è stata anche la settimana di El Salvador. Il paese centroamericano ha introdotto Bitcoin come valuta legale, notizia che ha portato un certo sconquasso non solo tra gli appassionati, ma anche tra i maggiori enti economici del mondo.
IMF – il fondo monetario internazionale – ha già annunciato di volerci vedere chiaro (anche se non si è capito su cosa) e molti degli economisti istituzionali hanno continuato con il loro fuoco di fila sulla decisione presa dal presidente di El Salvador Nayib Bukele.
Bukele che sarà – e lo anticipiamo qui per i nostri lettori, conoscendo ormai le dinamiche del FUD – il prossimo anello debole della catena Bitcoin. Perché El Salvador non è sicuramente la Svizzera in termini di orizzontalità del potere. E perché Bukele è stato già più volte di aver governato con il pugno di ferro – e quindi con modi decisamente autoritari.
Sarà questo il prossimo angolo che i giornali che hanno interesse per un Bitcoin debole sfrutteranno. Niente di nuovo – e come sempre, qualcosa di molto poco calzante. Perché Bukele non è diventato leader in pectore di Bitcoin né tanto meno di una community che, lo ricordiamo, ha tratti fortemente libertari.
Per quanto riguarda gli altri paesi, qualcosa sembrerebbe muoversi anche in Brasile e con l’interesse anche di Messico, Nicaragua e altri paesi dell’America Latina. Paesi che i commentatori continuano a ritenere irrilevanti nel grande schema e, non senza una punta di malcelato razzismo, delle Repubbliche delle Banane, che avrebbero trovato in Bitcoin l’ultimo strumento per politiche folli e dissennate.
Anche su questo specifico punto ci sentiamo però di dissentire con il mainstream. Non abbiamo la sfera di cristallo e non possiamo sapere come finirà l’esperimento di El Salvador, ma a giudicare dalle reazioni scomposte di IMF, il problema c’è e non sembrerebbe essere di casa a San Salvador, la splendida capitale del paese.
Domani partono gli acquisti di MicroStrategy?
L’ultimo degli eventi bullish sarà l’acquisto, da parte di MicroStrategy, di altri 500 milioni di dollari in Bitcoin. Il gruppo guidato da Michael Saylor ha infatti emesso dei bond per finanziare tale acquisto.
Bond originariamente emessi per 400 milioni di dollari e che hanno invece raccolto richieste per oltre 1,5 miliardi. Contando il fatto che sarà debito coperto proprio da Bitcoin, il segnale è chiaro: anche agli investitori istituzionali fanno gola i BTC. E comprarli tramite una società intermediaria come MicroStrategy è ancora molto apprezzato.
Per noi di Criptovaluta.it i tori superano gli orsi
Sì, pur ammettendo che con ogni probabilità avremo davanti ancora periodi di forte incertezza, i dati che arrivano dai mercati e dal mondo reale esterno sembrano, almeno a nostro avviso, segnalare un futuro bullish per Bitcoin.
Potrebbe non tornare a correre da subito, perché di orsi da catturare ce ne sono ancora molti. Ma che sul medio e lungo periodo (e entro la fine dell’anno) BTC potrebbe tornare sopra i suoi massimi storici… beh, non siamo gli unici a pensarlo. Il CEO di Kraken, come vi abbiamo raccontato soltanto qualche giorno fa, punta ancora su Bitcoin a quota 200.000$!.