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Forte interesse del Liechtenstein per i Bitcoin

A quanto pare i Bitcoin hanno fortemente attirato l’interesse della famiglia reale del Liechtenstein, nella persona del principe reggente Luigi (in carica dal 2004 senza essere re, in quanto il padre Giovanni Adamo II gli ha semplicemente delegato i poteri) che ha recente mente affermato come la cripto “sia qualcosa da tener d’occhio per il futuro”.

La Blockchain nel Liechtenstein

Durante un’intervista con il canale televisivo americano CNBC il principe reggente ha infatti spiegato come i Bitcoin (e in generale le criptovalute) siano una grande fonte d’interesse personale per riportare la sua famiglia ai livelli di ricchezza precedenti la seconda guerra mondiale.

Ovviamente, in quanto capo di stato, non si è fermato al piano personale, aggiungendo che “il sistema della blockchain potrà portare a parecchi cambiamenti, rendendo il nostro paese estremamente più efficiente dal punto di vista dell’amministrazione”.

Qualcosa di più di un paradiso fiscale

Questo recente interesse da parte del Liechtenstein potrebbe rappresentare un interessante cambiamento per il futuro del principato dell’Europa Centrale; il Liechtenstein è infatti famoso principalmente per la sua funzione di paradiso fiscale, e spostarsi verso la digital economy sarebbe una forte inversione di marcia.

Certo un cambiamento strutturale è altamente improbabile, soprattutto per un paese che deve alla fiscalità gran parte della sua ricchezza; d’altro canto un’evoluzione del modo di concepire l’economia è fortemente auspicabile, soprattutto dal punto di vista della nome di questo paese.

È infatti vero che, se sarà molto difficile scrollarsi di dosso la fama di paradiso fiscale per ricchi, un balzo in avanti verso quello che rappresenta il futuro dell’economia mondiale non può che portare una ventata d’aria fresca sulla figura internazionale del Liechtenstein e della sua famiglia reale. Bitcoin e compagni, ormai, sono argomento di discussione anche nelle case dei reali.

Nulla di serio è stato messo in tavola, e lo stesso principe Luigi ha voluto sottolineare come né lui, né il suo staff siano ancora pronti per gettarsi a capofitto nel mondo delle criptovalute, ma nulla gli vieta di cambiare questa situazione in un futuro prossimo.

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