Cream perde verticalmente sul mercato quasi un terzo della sua capitalizzazione totale. No, non è stato un sell-off dettato da motivi speculativi, ma di un hack che ha causato al network già 130 milioni di dollari circa di danni.
Una brutta notizia per chi aveva investito nel network, anche se il bottom, ovvero il fondo del prezzo e della disecsa sembrano essere stati raggiunti e quindi questa potrebbe essere una buona occasione, per chi è interessato al protocollo, di rimpinguare le proprie casse.
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Grande hack su Cream – sottratti valori per 130 milioni di dollari
L’hack di Cream è stato di quelli importanti anche sul piano del valore che è stato sottratto. Secondo le stime più credibili si è trattato infatti di circa 130 milioni di dollari in criptovalute che sono spariti dai pool del network, principalmente sulle pool basate su Ethereum. Non è chiaro per il momento se le pool del protocollo su altre blockchain, ovvero BSC, Polygon e Avalanche siano attualmente a rischio di exploit.
Si è trattato di un attacco che ha sfruttato un ordine complesso utilizzando dei flash loan, per un’operazione che, secondo quanto viene riportato, è costata 9 ETH solo in termini di transazione. L’attaccante sarebbe ora in possesso di quasi 100 milioni di dollari in controvalore cripto, mentre altri 22 milioni sarebbero in possesso del creatore del contratto.
Stiamo investigando l’attacco su C.R.E.A.M. V1 sulla rete Ethereum e vi aggiorneremo con ulteriori dettagli quando questi saranno disponibili.
Questo è, per il momento, l’unico laconico messaggio dell’account Twitter ufficiale del protocollo. Un protocollo che stava assumendo una certa centralità all’interno del mondo della finanza decentralizzata – e che purtroppo è già la seconda volta che subisce attacchi, con il primo che si è verificato alla fine dello scorso agosto, per un totale di 18 milioni di dollari sottratti.
Cosa ne sarà del protocollo CREAM adesso?
Siamo abbastanza certi del fatto che, se non dovessero esserci altri attacchi, la criptovaluta di riferimento del progetto si incamminerà, lentamente, verso il recupero di quanto perso in giornata. Il consiglio, per chi ne ha in portafoglio, è di evitare di farsi prendere dall’ansia e di liquidare il proprio capitale. Le maggiori probabilità sono con la teoria di chi crede che il peggio sia passato.
Dall’altro lato preoccupa però il ripetersi di eventi di questo tipo. Due Hack nel giro di poco meno di 3 mesi non giocano a favore di chi vorrebbe impiegare i propri capitali con questo tipo di servizio, che rimane comunque uno dei più interessanti sul piano tecnologico e del rendimento. Rimane valido il consiglio di dividere i propri fondi su servizi di questo tipo, evitando così di mettere a repentaglio tutto il proprio investimento in caso di eventi di questo genere.